Maturità, la notte prima degli esami di Gigi Datome, Jacopo Cullin e Marco Spissu
I tre sardi raccontano le loro esperienze tra i banchi di scuola in occasione dell’esame
Sassari I ricordi si rincorrono, uno dietro l’altro, e diventano immagini di un momento che ha segnato una svolta irripetibile. È per questo che l’esame di maturità è un tema ricorrente di canzoni e film, tutti ricordano la loro esperienza, si rivedono in quella “notte prima...”, nell’ansia dello scritto, nell’emozione dell’orale, nella liberazione del verdetto. Ma c’è anche chi ha deciso che il giorno della maturità non era solo quello dell’esame orale.
È capitato così a Gigi Datome, stella del basket, ex capitano della nazionale e attualmente coordinatore dei team azzurri, senior e giovanili: «Diciamo che avevo programmato di dare una grande botta proprio all’ultimo. Era il 30 giugno del 2006, la mattina avevo l’esame orale e il pomeriggio quello per la patente». Niente male. Anche perché la preparazione, non solo quella atletica, era stata curata in ritiro: «Una parte l’avevo fatta mentre ero al raduno della nazionale under 20. Come quelli della mi età, avevo i libri e studiavo. Pensavo di non essere pronto, giocavo già in Eurolega e quindi a scuola c’ero e non c’ero».
Poi, il lampo di malizia che gli aveva permesso di smarcarsi con una finta ben riuscita, nel vero senso della parola: «Avevo fatto la tesina sulla figura materna, anche se in realtà l’avevo copiata e incollata dalla quella mia fidanzatina dell’epoca. Citavo Schopenhauer, per dire, e i professori si erano commossi vedendo un ragazzo di quell’età, che viveva da solo, presentare una tesi sulla figura materna». Ora Datome rivede se stesso negli occhi dei ragazzi che segue come coordinatore della nazionale: «Anche loro fanno avanti e indietro per gli esami. Gli faccio i miei auguri e li faccio a tutti. Perché anche se ricordo quel periodo con un po’ d’ansietta, c’è anche un pizzico di nostalgia perché erano anni belli, forse ingenui ma anche spensierati».
Anche un altro ragazzo rincorreva il suo sogno sportivo mentre dava l’esame di maturità, anche lui con la palla a spicchi in mano: «Giocavo a Casalpusterlengo e andavo a scuola a Piacenza – ricorda Marco Spissu, play della nazionale e del Saragozza e idolo dei tifosi sassaresi per i suoi trascorsi alla Dinamo – ma in quel periodo avevo tante partite, quasi tutte finali. Nei giorni degli scritti giocavamo la promozione in LegaDue Gold. All’orale, invece, ricordo che ero andato con il borsone della nazionale». Subito dopo l’esame, Spissu aveva un altro appuntamento importante: «Subito dopo l’esame ho preso il treno per andare a giocare fare l’Europeo con la nazionale under 20. Infatti, tutti sapevano che era molto impegnato e mi hanno dato una mano. Eppure, è stato comunque difficile ma sono contento di ma sono contento di esserci riuscito». Marco Spissu conclude con il suo ricordo: «Era davvero un bel periodo, finiva l’adolescenza e in qualche modo si entrava nell’età adulta. È un bel ricordo che porto dentro di me ».
Un altro fuoriclasse, ma non dello sport, ha un ricordo un po’ meno romantico ma molto meno focalizzato sull’esame in sé, quanto piuttosto sulle fasi preliminari e conclusive. Jacopo Cullin, attore e comico, parte dagli inizi: « A dire il vero della maturità non ricordo tantissimo – spiega – Piuttosto ricordo il mese prima, le notti trascorse a studiare, gli scambi con i compagni, le ricerche che si facevano per approfondire gli argomento. In effetti, lo ricordo quasi come la preparazione di uno spettacolo».
L’esito, per sua fortuna, è stato più o meno lo stesso. Un successo: «Ho recuperato tutto quello che non avevo studiato durante l’anno e avevo puntato moltissimo sulla tesina, sperando che non mi facessero mezza domanda che mi portasse fuori dai quei collegamenti tanto perfetti quanto fragili – ricorda l’attore cagliaritano che aveva scelto un azzardo che, in sostanza, aveva pagato anche più di quanto fosse prevedibile – Perché alla fine andò benissimo e ne uscii come uno studente modello, cosa che non sono mai stato». Un’ottima prima prova attoriale nei panni del primo della classe. Poteva andare peggio.