In Sardegna l’ emergenza cavallette è sotto controllo
Tre anni fa l’invasione nelle province di Nuoro e Oristano con gravi danni a oltre 30mila ettari
Sassari La guerra non è finita e probabilmente non finirà mai. Le battaglie, però, sono state vinte. L’emergenza cavallette è sotto controllo, tanto da permettere a chi ha combattuto sul campo di tirare un sospiro di sollievo mentre parla di “situazione sotto controllo” e di “fenomeno in netta decrescita”. Tutta un’altra storia rispetto a quello che si raccontava appena tre anni fa, quando oltre 30mila ettari di territorio tra le province di Nuoro e Oristano erano stati devastati da milioni di cavallette fameliche che sembravano inarrestabili, tanto da richiamare alla mente le piaghe bibliche del libro dell’Esodo.
A farne le spese, però, non era stato il Faraone ma tutti i pastori e gli allevatori che lavorano in un territorio che comprende la Piana di Ottana e decine di comuni del centro Sardegna. A dire il vero, le prime avvisaglie dell’invasione erano arrivate nel 2017 ed erano diventate evidenti nel 2019, ma i tempi delle politica non avevano coinciso con quelli della biologia, e l’azione di contrasto era partita in ritardo.
Il bollettino «Come avevamo previsto durante i rilievi effettuati durante l’autunno e l’inverno, il fenomeno è in netta decrescita – spiega Marcello Onorato, dirigente di Laore e responsabile del monitoraggio e dell’emergenza causata dalla cavallette –, al punto che non abbiamo avuto bisogno di intervenire con alcun trattamento fitosanitario e non c’è stata neanche la necessità di lavorare il terreno per disturbare le cavallette che depongono le uova. Una scelta che ha fatto risparmiare 4 milioni alla Regione».
Il bollettino di guerra sembra raccontare un successo su tutta la linea, al punto che si può anche fare economia: «L’errore più grande sarebbe abbassare la guardia – continua Onorato – per questo dovremo continuare a monitorare tutti gli anni, facendo grande attenzione agli accoppiamenti che, grazie alla collaborazione delle squadre della Protezione civile e dei barracelli, ogni volta che vengono segnalati e indicati con un punto per il Gps, in modo che possano essere geolocalizzati e verificati. Se le uova sono fertili, vengono contate e poi eliminate». Come diceva la pubblicità, prevenire è meglio che curare. In questo caso, però, non è lo spot del dentifricio Mentadent a dirlo: «Abbiamo seguito i suggerimenti della Fao e il 27, a Norgugume, insieme ai loro funzionari scriveremo le linee guida per gestire un’emergenza come questa», conclude Onorato.
La strategia La più curiosa è senza dubbio quella del Metarhizium acridum un fungo entomopatogeno le cui spore, aderendo ai tessuti superficiali delle cavallette germinano penetrando nell'organismo ospite fino a causarne la morte. Per gli amanti delle serie tv, quasi una trasposizione nella realtà dell’evento scatenante di The Last of Us, anche se con effetti limitati alle cavallette. Il resto del programma di controllo prevede il monitoraggio continuo del ciclo di vita delle cavallette partendo dalla localizzazione delle aree in cui vengono deposte le uova (le grillare) e dalla successiva schiusa delle giovani cavallette. Questo viene fatto anche tramite l'utilizzo di apposite app (una è “Deomarco”) che permettono di segnalare e georeferenziare gli avvistamenti e quindi di agire con gli insetticidi, minimizzandone l’impatto, sulle giovani cavallette. Poi, restano fondamentali le segnalazioni dei cittadini, anche su whatsapp al numero 33349 28760 (indicando nome, cognome, Comune e località) che danno una mano al coordinamento sul campo composto da Laore, Protezione civile, Agenzia Forestas e Corpo Forestale.