La Nuova Sardegna

Il caso

Un anno fa Michael spariva nel nulla nelle campagne di Luras. La mamma: «Ho il cuore a pezzi» – VIDEO

di Serena Lullia
Un anno fa Michael spariva nel nulla nelle campagne di Luras. La mamma: «Ho il cuore a pezzi» – VIDEO

Cristina Pittalis non smette di cercare la verità e la ragazza che era con il figlio la sera in cui è scomparso

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Sassari Il 12 luglio è una data che lacera il cuore. Un dolore che annienta, scava, corrode. Un anno fa, il12 luglio 2024, il 25enne Michael Frison, svanisce nel nulla nelle campagne roventi di Luras. Da allora, il tempo si è fermato per sua madre Cristina Pittalis. Che continua a cercare non solo il figlio, ma la verità. Vive con un dolore che non si può raccontare, solo provare. È la ferita di chi ha perso un figlio e non sa dove sia, se sia vivo, se soffre, se avrà mai un ritorno o almeno una verità. Oggi Cristina scrive, con il cuore a pezzi, parole che sono urlo e supplica, rabbia e speranza. Parole che chiedono giustizia, inchiodano coscienze, non permettono all’oblio di vincere.

«Scrivo con il cuore a pezzi, perché è un anno esatto che il mio amato Michael è scomparso, nel nulla. La mattina di venerdì 12 luglio 2024 è stata l'ultima volta che ho sentito la voce di mio figlio. Michael amava la Sardegna. Mi diceva sempre che qui aveva passato gli anni più belli della sua infanzia, anche se era nato in Gran Bretagna, dove viviamo. Era in vacanza dai nonni, e doveva tornare a casa, da me e dal suo fratellino. Ma non è più tornato». 

Nel post pubblicato sui social, Cristina lancia accuse precise. Racconta di Niomi, la ragazza conosciuta online che si è autoinvitata in Sardegna e che avrebbe passato con Michael le ultime ore prima della sparizione. «Ha cambiato versione almeno tre volte – scrive – eppure è stata lasciata andare. Senza prendere un numero, un contatto, niente. Adesso è introvabile. E per me, è come se fosse fuggita, latitante».

A colpire non è solo la forza di questa mamma coraggio, ma la solitudine che emerge da ogni parola. Una madre che dall’Inghilterra scopre della scomparsa del figlio 36 ore dopo, con un messaggio su Messenger. È lei, da oltreconfine, a dover dire alle persone che erano con Michael di chiamare i carabinieri. È lei a muovere le prime ricerche. A invocare aiuto. A non arrendersi mai. «Io e il mio bambino più piccolo viviamo in un limbo. Cerchiamo di andare avanti, ma la verità è che viviamo nel dolore. Ogni giorno senza sapere dov’è Michael, senza avere risposte, è una ferita che non si rimargina». Cristina non si limita al dolore. La sua è anche una richiesta alle autorità italiane. «Attivate l’Interpol, perché Michael è cittadino britannico ed è sparito in Italia. Serve collaborazione internazionale, serve volontà. Non chiedo miracoli. Chiedo verità. Chiedo che nessuno dimentichi Michael. Chiedo giustizia per mio figlio».

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