La Nuova Sardegna

L’appello

Dermatite bovina, Coldiretti: «Stato di emergenza e abbattimenti selettivi»

Dermatite bovina, Coldiretti: «Stato di emergenza e abbattimenti selettivi»

L’associazione di categoria scrive alla presidente della Regione Todde

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Sassari Coldiretti Sardegna rompe gli indugi e chiede l’immediata attivazione dello stato di emergenza per fronteggiare l’avanzata della Lumpy Skin Disease (LSD), la malattia bovina che sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende zootecniche nell’isola. Una richiesta formale, accompagnata da un pacchetto di misure concrete, è stata inviata nelle scorse ore alla presidente della Regione, Alessandra Todde, con una lettera firmata dal presidente Battista Cualbu e dal direttore Luca Saba.

Situazione insostenibile La richiesta di Coldiretti arriva in un clima di forte tensione sociale, alimentato dalle difficoltà economiche delle aziende colpite dalla malattia e dagli effetti della campagna vaccinale. «La situazione è diventata ormai insostenibile – denunciano Cualbu e Saba – la tensione sociale è alle stelle. Siamo di fronte a un vero e proprio bubbone che rischia di esplodere e del quale le istituzioni dovranno assumersi tutta la responsabilità». Coldiretti invoca un atto urgente e concreto da parte della Regione, ma anche degli assessorati competenti, dei servizi veterinari, delle Asl, delle Prefetture e delle forze dell’ordine. «È indispensabile – scrivono – intervenire subito per garantire sicurezza e ristabilire fiducia. Gli allevatori stanno pagando il prezzo più alto di un’emergenza che rischia di compromettere la tenuta economica e sociale di interi territori».

Le richieste nel dettaglio Le proposte avanzate da Coldiretti sono frutto di un confronto diretto con il mondo produttivo attraverso una rete di assemblee territoriali culminata in un’affollata riunione a Nuoro. Obiettivo: costruire una linea unitaria e condivisa con le comunità rurali maggiormente colpite.

I punti chiave Abbattimenti selettivi: Coldiretti chiede che vengano adottate misure coerenti con le indicazioni scientifiche, come quelle dell’Istituto zooprofilattico aperimentale di Teramo, evitando interventi indiscriminati che danneggerebbero irreparabilmente le aziende. Fondo ristori immediato: l’associazione sollecita l’attivazione di un fondo per indennizzare le perdite economiche subite a causa degli abbattimenti e della vaccinazione, con parametri ancorati ai prezzi di mercato attuali. Aiuti per i maggiori costi: indispensabili interventi per compensare le spese sostenute dagli allevatori a causa del blocco delle movimentazioni e per il mantenimento del bestiame. Contratti di filiera: Coldiretti propone la costruzione di accordi strutturali con la grande distribuzione organizzata per garantire l’acquisto di carni locali a prezzi equi, assicurando una prospettiva di stabilità per le aziende sarde. Comunicazione e trasparenza: richiesta di aggiornamenti continui e chiari sull’evoluzione della malattia, sugli effetti del vaccino e sugli eventuali indennizzi in caso di danni provocati dalla profilassi.

Un patto per il futuro «Ancora una volta – sottolineano Cualbu e Saba – Coldiretti si è fatta portavoce di una linea unitaria, ascoltando le proposte e i timori dei soci. Serve una strategia straordinaria e condivisa, che tenga conto delle evidenze scientifiche ma sia anche immediatamente applicabile per salvaguardare le imprese e l’intera filiera».

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