Soldati israeliani in vacanza in Sardegna, dal resort “Mangia’s”: «Da noi nessun gruppo militare, tuteliamo la privacy dei clienti»
Attivisti pro Palestina protestano davanti all’ingresso: «Non sono i benvenuti»
Inviata a Santa Teresa I cancelli d’ingresso aperti, tanti clienti seduti ai tavoli, altri che entrano ed escono con i loro trolley. Il resort a cinque stelle Mangia’s di Santa Reparata, sul litorale di Santa Teresa, è rimbalzato in queste ore alle cronache nazionali: nelle sue stanze alloggerebbero soldati israeliani in ferie nell’isola. Un centinaio di militari dell’Idf in vacanza in Sardegna per un periodo di riposo dopo il servizio svolto a Gaza. Una presenza diventata un caso. Ma ieri sera la Mangia’s Santa Teresa Sardinia, Curio Collection by Hilton, ha diffuso una nota di smentita. «Non abbiamo ricevuto prenotazioni da parte di gruppi militari e non riconosciamo quanto riportato dalla stampa. Non ci è possibile fornire dettagli su persone o gruppi specifici per motivi legati alla tutela della privacy e della riservatezza dei nostri ospiti», si legge.
Due sere fa, decine di attivisti Pro Pal hanno manifestato per due ore nello spiazzo di fronte al resort urlando il proprio dissenso e agitando le bandiere della Palestina. «Grazie al popolo che resiste! Viva Palestina, tutto il mondo è Palestina!», scrive su Facebook il gruppo di attivisti Lungoni per la Palestina che ha organizzato il sit in che ha riunito davanti all’hotel una cinquantina di persone. Non hanno intenzione di stare in silenzio. E fanno sapere che organizzeranno altre manifestazioni e banchetti informativi. «La nostra è un’assemblea aperta, ci stiamo unendo anche con altri gruppi dell’isola – spiega Vittoria Nicoli – Il nostro obiettivo è fargli sapere che non sono i benvenuti. Non è possibile che stiano qui a mangiare a 200 euro a sera e a dormire a 600 euro a notte mentre là muoiono di fame e di sete e vengono bombardati. L’altro obiettivo è sensibilizzare e far crescere l’opinione pubblica così che finalmente la classe politica si decida a fare qualcosa anziché pagargli la vacanza. Terzo obiettivo è sostenere la Global sumud flotilla che sta andando verso Gaza. Vogliamo smuovere la politica, chiediamo che prenda posizione. Noi di Lungoni per la Palestina avevamo chiesto ai nostri amministratori locali, fin da giugno, dal primo assalto alla flotilla da parte di Israele, di fare azioni politiche, ma non ci hanno mai risposto. Ora rilanceremo».
Anche la Cgil Gallura, attraverso il segretario generale Danilo Deiana, esprime preoccupazione e sconcerto. «In un momento in cui il conflitto in Medio Oriente continua a mietere vittime civili e a generare una crescente indignazione internazionale per le gravi violazioni dei diritti umani, riteniamo inopportuna e politicamente insensibile la scelta di accogliere nel nostro territorio personale militare direttamente coinvolto nelle operazioni belliche in corso».