Un’altra edizione di successo per il Red Valley, ora l’ipotesi di fuga da Olbia
L’organizzatore Luca Usai: «350mila presenze in 4 anni, la nostra volontà è di rimanere»
Olbia
Dall’organizzazione fanno notare fieri: «Abbiamo staccato 350mila biglietti in quattro anni». Ed è un numero gigantesco per qualsiasi manifestazione musicale in Italia, oggi. Dal 13 al 16 agosto è andata in scena la decima edizione del Red Valley festival all’Olbia arena. Grandi folle al cospetto di una quarantina di star. Per fare dei nomi: Max Pezzali, Ghali, Sfera, Anna, Fedez, Tony Effe, Steve Aoki, Alan Walker, Guè, Irama, Gaia, Salmo.E proprio ora che Olbia si era abituata a fare la voce grossa, spunta l’allarme. Da settimane si parla in maniera insistente di un trasferimento a partire dal 2026. Esaurite le possibilità del bacino del nord-Sardegna – lì dove la creatura ideata da Magma events si era spostata nel 2022 dopo le prime edizioni ad Arbatax – adesso si punterebbe verso sud. Cagliari nuova location del Red Valley. Qualche altra voce suggerisce lo spostamento oltremare in una località estiva nell’Adriatico. Luca Usai, la mente del festival, smentisce: «La nostra volontà è rimanere a Olbia». Volere e potere vanno a braccetto, quasi sempre.
Intanto l’organizzatore si scrolla di dosso la tensione e le emozioni giusto poche ore dopo aver spento la musica. «È stata l’edizione della consapevolezza – commenta –. A livello artistico abbiamo mantenuto lo standard di altri anni, forse anche troppo, adesso l’obiettivo sarà diversificare. Ci tengo a dire che ancora una volta siamo stati bravi tutti, parliamo di un gruppo di ragazzi sardi che credeva nel progetto e l’ha portato fin qui». Il villaggio , all’interno del perimetro dell’arena nella zona industriale di Olbia, quest’anno ha ospitato brand importanti. Per esempio Air action Vigorsol, Beefeater, Snipes, Iqos, oltre ai partner logistici Volotea e Grimaldi. «Marchi internazionali che hanno investito sul festival e gli danno pregio», evidenza Usai.
Il Red Valley è una garanzia, «però non va dato mai per scontato. Bisogna continuare ad amare questo progetto», è l’appello del vertice di Magma events. Evita accenti polemici: «Ringraziamo l’amministrazione perché si sforza sempre tanto». Sembra un messaggio rivolto alla piazza. Il cartellone 2025 ha fatto storcere il naso a molti sui social, è mancato l’effetto-wow degli altri anni. Dopo il record dell’edizione 2024 con 118mila presenze, i numeri totali di quest’anno saranno inferiori. Senza nascondersi troppo, è stata un’edizione comunque da bagno di folla, ma con alcune migliaia di biglietti in meno. Forse la formula ha bisogno di essere rivista. Si parla di due serate in meno.
Sebastiano Pisciottu di Lebonski360, partner fondamentale nell’organizzazione (con Luca Usai sta lavorando anche ai due giorni di Vasco a Olbia nel 2026, ndr), osserva: «Questa è stata l'edizione del last minute, molti biglietti sono stati venduti negli ultimi dieci giorni, in linea con la tendenza di questa stagione estiva». Il bilancio è positivo, sostiene, «a settembre ci ritroveremo tutti attorno a un tavolo per dare nuove idee, sul cast e sul format». Due posti sono riservati a Vivo concerti, ormai nel team del Red Valley, e al Comune di Olbia. Sullo scenario di un trasloco a Cagliari, dice: «In Sardegna non ci sono altre arene capaci di ospitare un evento così. Che poi per il futuro ci sia l'idea di poterlo rendere itinerante, sì. La cosa certa è che Olbia per crescere ha bisogno di un’arena polifunzionale stabile, non possiamo smontare e rimontare tutto ogni anno». Lo spazio attuale viene infatti ceduto in comodato dal Cipnes con rinnovi annuali, e nei mesi non estivi diventa una pista per moto da cross.
Che i legami diretti tra Comune e organizzatori si siano raffreddati è il segreto di Pulcinella, però dall’assessorato ai Grandi Eventi Marco Balata assicura: «È stata un’edizione impeccabile dal punto di vista scenico, organizzativo e qualitativo. Olbia e l’Olbia Arena si confermano palcoscenici sempre più ambiti dagli artisti internazionali: un segnale chiaro del lavoro svolto in questi anni», e spera di tenersi stretto la manifestazione. Difficile poi che il sindaco Nizzi accetti lo scippo in direzione Cagliari. Tutto fa politica.