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I dati

Sardegna, boom del gioco d’azzardo: spesi oltre 1,4 miliardi nel 2023

Sardegna, boom del gioco d’azzardo: spesi oltre 1,4 miliardi nel 2023

L’isola ha confermato una crescita costante nel settore, tra scommesse fisiche e piattaforme online

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Nel 2023 la Sardegna ha confermato una crescita costante nel settore del gioco d’azzardo, tra scommesse fisiche e piattaforme online. I numeri diffusi dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli parlano chiaro: la raccolta complessiva ha superato 1,41 miliardi di euro, in aumento rispetto agli 1,37 miliardi del 2022 e agli 1,04 miliardi del 2021.

Il gioco fisico

Guardando ai dati del gioco fisico, la raccolta nell’Isola è stata pari a 1.419,14 milioni di euro. Le vincite hanno restituito ai giocatori circa 989,96 milioni, mentre la spesa effettiva – cioè la differenza rimasta nelle casse dell’Erario e degli operatori – è stata di 481,59 milioni di euro. Rispetto al 2022 si registra un incremento della spesa di quasi 39 milioni, segnale che la propensione al gioco è in crescita.

L’online: crescita a doppia cifra

Ancora più evidente è il trend del gioco online, che in Sardegna ha registrato una raccolta pari a 2,28 miliardi di euro, in forte aumento rispetto al 2022 (1,86 miliardi). L’incremento è stato del 22,8%, uno dei più alti d’Italia. 

Il dato sardo è particolarmente significativo se confrontato con altre regioni del Sud: in rapporto alla popolazione, la Sardegna si colloca infatti tra i territori con il maggiore incremento percentuale.

Le province sarde

Le stime indicano che i centri urbani maggiori – come Cagliari e Sassari – concentrano gran parte della raccolta, mentre anche nei territori interni la diffusione del gioco online ha colmato le distanze geografiche, rendendo omogenea la partecipazione.

Una spesa che cresce

Il confronto con il 2021 è eloquente: in due anni la spesa è cresciuta di oltre 100 milioni. Un dato che accende il dibattito sulle conseguenze economiche e sociali della diffusione del gioco, in un territorio che già soffre livelli elevati di disoccupazione e fragilità economiche.

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