La Nuova Sardegna

L’intervista

Carla Fundoni, Pd: «Legge giusta e necessaria rispetta la vita fino all’ultimo istante»

Carla Fundoni, Pd: «Legge giusta e necessaria rispetta la vita fino all’ultimo istante»

La presidente della commissione Salute spiega il perché del provvedimento

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Cagliari In questa intervista la presidente della commissione, Carla Fundoni, (Pd) spiega il perché del provvedimento.

Definizione della legge?

«Giusta. Accompagna il malato senza imporre alcunché, rispettandone dignità e libertà. Abbiamo seguito i quattro paletti indicati dalla Corte come necessari per rendere l’articolo 580 del codice penale non applicabile. Come medico, prima ancora che presidente di Commissione ritengo questa legge necessaria».

Su cosa vi siete basati nel definire gli articoli?

«Sulle sentenze della Corte Costituzionale, richiamandone spirito e caratteristiche. La legge è sia agile che attenta a tempi e procedure».

Anche se la legge passasse in Consiglio sarebbe ad alto rischio di impugnazione.

«Ne siamo tutti consapevoli, per questo abbiamo tenuto conto delle osservazioni che il Governo ha fatto sulla legge della regione Toscana, di sei mesi fa. L’aver ricevuto un plauso, non solo dei contributi, da parte delle associazioni delle categorie chiamate a operare secondo questa legge ci è di conforto. Anche loro ritengono che ci sia necessità di avere indicazioni certe. Questa fase non è opposta alle cure che la precedono. È un momento successivo, da garantire».

Perché la clausola finale?

«In automatico, quando ci sarà una legge nazionale, la nostra sarà applicata solo per le parti compatibili».

Cosa risponde a chi dichiara che questi non sono temi tipici di decisioni politiche?

«La politica deve saper affrontare anche temi complessi con responsabilità a rispetto per pazienti e famiglie, senza slogan, senza facili giudizi. È un dovere per noi trattare questo tema senza lasciare che gli altri decidono per noi. Questo lo possiamo fare solo dopo esserci interrogati, senza barricate, su come garantire diritti e ascoltare le persona nella sofferenza, nella piena consapevolezza del valore della vita sino all’ultimo istante». (g.cen.)

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