La Nuova Sardegna

La sfilata

Navigantes sbarca a Carloforte, Leonardo Marras: «Portiamo la nostra storia le nostre tradizioni, le nostre lingue»

di Paolo Ardovino
Navigantes sbarca a Carloforte, Leonardo Marras: «Portiamo la nostra storia le nostre tradizioni, le nostre lingue»

«Una giornata speciale nella quale renderemo omaggio alle diverse sfaccettature della nostra cultura»

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Per mare hanno viaggiato «i nostri nonni e bisnonni in cerca di fortuna, e continuano a farlo ancora oggi i nostri giovani e quanti cercano nuove opportunità fuori dalla propria terra costretti per necessità o per la ricerca di nuove opportunità». Per questo motivo l’elemento del mare, della navigazione, è al centro di tutta l’iniziativa. Quando è nato “Navigantes”, Leonardo Marras, il presidente della Fondazione Maria Carta, aveva proprio quest’idea in testa: connettere comunità diverse, identità lontane e allo stesso vicine, e farlo partendo da una sponda e sbarcando in un’altra. La chiama «nave dell’identità», infatti, Leonardo Marras: «A viaggiare per mare, su una nave dell’identità, saranno ora i segni e gli elementi più caratterizzanti dei valori della cultura, delle tradizioni, della specificità della gente di Sardegna. Sarà una nave carica di una significativa rappresentanza di quanti si adoperano per mantenere vive e ancora fortemente radicate le tradizioni più genuine della cultura sarda e in particolare del suo irripetibile patrimonio etnomusicale».

Da Portovesme stamattina parte un traghetto con oltre 400 persone a bordo con un obiettivo comune, seppur declinato in forme diverse: farsi eredi di tradizioni e storie. «Parliamo di una cultura che vuole ora aprirsi ulteriormente al mondo, farsi conoscere negli angoli dell’Europa dove a tanti nostri emigrati è stata data ospitalità e loro hanno risposto rafforzando la loro integrazione e ripagando con il loro lavoro le comunità che li hanno accolti. Questa mattina accadrà quello che è successo l’anno scorso e due anni fa: «Trovare l’abbraccio delle città che ospitano i passeggeri che propongono attraverso una fitta e capillare sequenza di esibizioni, il valore della nostra tradizione, della nostra cultura. Il mare che per millenni ha rappresentato un ostacolo nei confronti del mondo diventa una pista, anzi un’autostrada per collegare popoli e culture, – spiega ancora il presidente della Fondazione Maria Carta – per rinsaldare amicizia e solidarietà tra popoli in un momento in cui l’umanità sta perdendo il senso della ragione».

Nel 2023 fu la volta di Barcellona, nel 2024 Bonifacio, in Corsica. Stavolta tappa sull’isola di San Pietro, «La “Flottiglia identitaria” non troverà nel suo navigare nessun blocco navale. Ci sarà ad accoglierla un popolo straordinario come quello Carlofortino». L’evento torna ancora una volta, finanziato dalla stessa Fondazione che da Siligo mantiene alta la memoria dell’indimenticata Maria Carta.

Proprio di recente si è tenuto il premio intitolato all’artista, che tra le personalità insignite ha visto anche Salmo. Il rapper ha infatti utilizzato la voce di Maria Carta nell’Ave Maria Catalana per l’intro del brano “On fire”. Il gesto è stato apprezzato e premiato. Qui la visione è più larga, sarà una giornata per rendere omaggio alle diverse sfaccettature della cultura sparsa nell’isola, dalle espressioni dei piccoli centri dell’interno a quelli costieri. Dalle maschere alle musiche, e così per le voci.

«Confermiamo la voglia di andare alla scoperta di isole che hanno tutelato la loro lingua, la loro storia – sostiene Marras –, per questo ci è venuta in mente di sfilare per il centro di Carloforte, isola nell’isola. Durante la mattinata distribuiremo del materiale informativo sul progetto in quattro lingue, ovviamente anche in sardo». Su una cosa, Leonardo Marras è chiaro: «Non vogliamo promuovere una Sardegna macchiettistica o da cartolina». I gruppi sono pronti, alcuni arriveranno sul traghetto già vestiti con gli abiti tradizionali, altri si vestiranno nell’isola. Poi via alla festa.

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