La Nuova Sardegna

Economia

«Bonus Giorgetti» anche nel 2026: come funziona l’incentivo per chi rinuncia alla pensione anticipata

«Bonus Giorgetti» anche nel 2026: come funziona l’incentivo per chi rinuncia alla pensione anticipata

Il premio in busta paga riguarda sia dipendenti pubblici che privati

2 MINUTI DI LETTURA





ROMA Il governo ha confermato nella Legge di bilancio 2026 il cosiddetto bonus Giorgetti, l’incentivo rivolto ai lavoratori che, pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata, decidono di restare al lavoro. Il beneficio, già attivo, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2026. Il bonus riguarda i lavoratori dipendenti, sia pubblici sia privati, iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria o a gestioni sostitutive o esclusive.

I requisiti

Può accedervi chi ha raggiunto i requisiti per la pensione anticipata ordinaria: 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne. Chi sceglie di continuare a lavorare può chiedere all’Inps, tramite domanda online, di ricevere in busta paga la quota di contributi previdenziali normalmente a suo carico.

La somma

Si tratta di una percentuale pari al 9,19% dello stipendio lordo nel settore privato e all’8,89% nel pubblico. Questa somma viene erogata come compenso esente da tasse, aumentando direttamente lo stipendio netto. Il datore di lavoro, invece, continuerà a versare la sua parte di contributi all’Inps. 

Gli esclusi 

 Restano esclusi dal beneficio coloro che percepiscono già una pensione diretta (non di invalidità) o che abbiano presentato domanda per il trattamento previdenziale.

Cosa cambia per i datori di lavoro

Per i datori di lavoro, l’impatto resta invariato: continuano a versare solo la loro parte di contribuzione, mentre quella a carico del lavoratore finisce direttamente in busta paga, previo via libera dell’Inps.

Primo piano
I soccorsi

Tragedia a Bono, con l’auto finisce in un dirupo e muore: chi è la vittima

di Luca Fiori
Le nostre iniziative