La Nuova Sardegna

Il caso

Donna morta al Sirai: era in attesa di essere operata per una frattura al femore in un altro ospedale

di Ilenia Mura
Donna morta al Sirai: era in attesa di essere operata per una frattura al femore in un altro ospedale

«Inumano permanere in pronto soccorso per 12 giorni e non essere ricoverato in alcun reparto specialistico»: la denuncia choc della consigliera comunale Garau (Fdi)

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Carbonia «Inaccettabile e inumano. Pensare di arrivare all’ospedale Sirai con una frattura al femore, permanere nel corridoio o in astanteria del pronto soccorso per 13 giorni e cessare di vivere lì stesso, senza essere mai essere ricoverato in alcun reparto specialistico perché non ci sarebbero stati posti letto disponibili quando, in verità, il reparto esiste, ma inspiegabilmente è chiuso, anche se dovrebbe essere pienamente operativo (Sirai) e là, invece, dove è aperto e vi sono medici pagati profumatamente (CTO), non si interviene su tutti i casi clinici, merita tutto il nostro sdegno e le prese di posizione più forti».

La denuncia choc della consigliera comunale di Fratelli d'Italia, Daniela Garau, tutta da accertare, ha scosso l'opinione pubblica e provocato un terremoto all'interno dell'azienda ospedaliera del Sulcis Iglesiente che non entra nel merito della vicenda, anche se avrebbe avviato le opportune verifiche per capire ciò che sarebbe avvenuto nei giorni scorsi all'ospedale Sirai di Carbonia. Giunta in ospedale la mattina del 22 ottobre, la paziente 82enne di Sant'Antioco, sarebbe stata trovata riversa a terra nella sua casa e trasportata al pronto soccorso del Sirai dai volontari del 118 con una "chiara frattura al femore".

La donna - seguita e monitorata 24 ore su 24 dai medici del reparto - sarebbe poi deceduta il 2 novembre, dodici giorni dopo. Anche lei, come tanti altri pazienti, attendeva invano di essere ricoverata in un altro ospedale, dove avrebbe potuto essere sottoposta ad intervento. Un caso, questo, che non sarebbe isolato, perché i reparti dei due ospedali del Sulcis sono chiusi. Da qui la necessità di trasferire i pazienti, soprattutto quelli fragili e con gravi patologie, che al contrario, non venendo accolti da altre strutture ospedaliere, rimangono in pronto soccorso per giorni, mandando in grave sofferenza il reparto.

Sul caso denunciato dalla Garau, impossibile avere risposte dalla direzione della Asl 7 a poche ore dalla notizia pubblicata sui social mercoledì sera. «Niente da comunicare, stiamo facendo le opportune verifiche» è stata la laconica risposta arrivata attraverso l'ufficio stampa. Ma andiamo per gradi. Secondo quanto riportava la denuncia, la paziente sarebbe arrivata al Sirai con una frattura al femore per poi morire in astanteria, dopo 12 giorni dal suo arrivo. Un'emergenza nell'emergenza. Al pronto soccorso del Sirai arrivano ogni giorno decine e decine di pazienti, fra loro molti anziani con il femore fratturato e con elevata complessità che non possono essere operati neanche al Cto di Iglesias ma che non trovano accoglienza neanche nelle altre strutture ospedaliere dell'isola fra quelle di Cagliari, San Gavino e Oristano. Accade. Come accade che per i pazienti non resti altra soluzione, se non quella di farli permanere nelle stanze del pronto soccorso, in attesa che i reparti di competenza la prendessero in carico per sottoporla ad intervento chirurgico.

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