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Sanità

Ictus, riconoscere subito i sintomi può salvare la vita: i tre segnali da non ignorare

Ictus, riconoscere subito i sintomi può salvare la vita: i tre segnali da non ignorare

Alla Stroke unit dell’Aou di Sassari, il farmaco Tenecteplase rafforza la risposta nelle emergenze tempo-dipendenti. La direttrice Alessandra Sanna: «La nostra priorità è garantire percorsi di cura rapidi e coordinati»

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Sassari Nell’ictus il tempo è tutto. Riconoscere subito i sintomi, chiamare i soccorsi senza esitazioni e arrivare in ospedale nel più breve tempo possibile può salvare una vita o evitarne un danno permanente. Lo dimostra un recente episodio avvenuto a Sassari, dove un paziente è stato soccorso in tempo utile grazie alla prontezza dei vicini, che hanno allertato immediatamente il 112. Un intervento rapido che ha permesso agli specialisti di attivare la rete ictus e avviare rapidamente le cure.

«Nell’ictus si parla di minuti, non di ore. La chiamata tempestiva consente al 112 di attivare la prenotifica, mettendo subito in allerta tutta la rete e permettendo alla Stroke Unit di organizzarsi prima dell’arrivo del paziente», spiega Alessandra Sanna, direttrice della Stroke Unit dell’Aou di Sassari. L’unità sassarese, centro di secondo livello e riferimento regionale insieme a quella di Cagliari, opera con un modello multidisciplinare che coinvolge Pronto soccorso, radiologi, anestesisti, infermieri dedicati e, dopo la fase acuta, fisiatri, logopedisti e fisioterapisti, fino alla presa in carico riabilitativa post-dimissione.

Uno strumento semplice e alla portata di tutti per riconoscere i segnali d’allarme è la regola Fast, acronimo internazionale adottato anche in Italia. «F come Face, chiedere alla persona di sorridere: se un lato del viso appare cadente è un campanello d’allarme. A come Arms: sollevare entrambe le braccia e vedere se una non si alza. S come Speech: chiedere di pronunciare una frase semplice e verificare se il linguaggio è confuso. T come Time: chiamare subito il 112», ricorda Sanna.

Sassari è inoltre tra i primi centri in Italia a utilizzare regolarmente il tenecteplase, un farmaco trombolitico di nuova generazione introdotto per l’ictus ischemico. Dopo l’avvio all’Arnas Brotzu di Cagliari, la Stroke Unit sassarese ha somministrato il farmaco per la prima volta il 20 agosto scorso. «Agisce in pochi secondi ed è somministrato con una sola iniezione endovenosa. Nel caso trattato abbiamo osservato un miglioramento clinico significativo già nelle ore successive», afferma la direttrice. «I farmaci sono fondamentali, ma senza un arrivo tempestivo in ospedale nessuna terapia può essere efficace. Ogni minuto perso compromette milioni di neuroni».

La linea strategica dell’Aou è chiara. «Il nostro impegno è sostenere la Stroke Unit e diffondere una cultura della prevenzione», sottolinea il commissario straordinario Mario Palermo. «Riconoscere i sintomi e accedere subito alle cure resta decisivo. Stiamo investendo in terapie innovative e nella formazione dei professionisti per garantire un’assistenza più tempestiva, sicura ed efficace».

La struttura aderisce inoltre al progetto internazionale Fast Heroes, rivolto a scuole e famiglie, per diffondere la conoscenza dei sintomi dell’ictus e ridurre mortalità e disabilità.

I numeri dell’ictus

  • 17 milioni di eventi l’anno nel mondo
  • 200-250 mila nuovi casi l’anno in Italia
  • 4.000 dimissioni annue in Sardegna (circa 2.000 nel Sud Sardegna)
  • 400 mila pazienti trasportati dai servizi di emergenza ogni anno

Riconoscere l’ictus. Sintomi principali:

  • Bocca storta
  • Braccio che non si solleva
  • Difficoltà nel parlare

Regola Fast:

  • F – Face: un lato del volto cade?
  • A – Arms: un braccio non si alza?
  • S – Speech: difficoltà nel parlare?
  • T – Time: chiamare subito il 112/118

Perché agire subito:

  • Ogni minuto perso compromette milioni di neuroni
  • La terapia deve iniziare idealmente entro 60 minuti dall’arrivo in ospedale
  • Il 118 attiva immediatamente la Stroke Unit tramite codice 56
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