Il sindaco di Pavia Michele Lissia torna sul ring: a Calangianus i primi anni di boxe
Campione regionale sardo e interregionale nel periodo 1999-2000 il primo cittadino continua a coltivare la passione giovanile
Pavia Con la stessa mano con cui firma delibere e ordinanze, piazza diretti e montanti sul ring. Il sindaco di Pavia, Michele Lissia, radici orgogliosamente di Calangianus, sabato 6 dicembre ha indossato i guantoni per uno degli incontri fuori torneo della categoria superleggeri.
Campione regionale sardo e interregionale nel periodo 1999-2000, il sindaco non ha mai nascosto la sua passione per la boxe. Lo scorso settembre Calangianus gli ha conferito la cittadinanza onoraria e proprio durante la cerimonia nel paese in cui ha vissuto fino ai 19 anni, Lissia ha sottolineato l’importanza dello sport nella sua vita. «Mi sento calangianese, entusiasta e sognatore – aveva detto Lissia –. Sicuramente scherzoso, ma con i piedi ben piantati per terra. Perché gli obiettivi si raggiungono con duro lavoro e sacrificio. Da voi ho ricevuto i primi insegnamenti di cittadinanza vera, grazie anche allo sport, in particolare al maestro di boxe Gesuino Secchi».
A incrociare i guantoni con Lissia, come riporta la Provincia pavese è stato Davide Ottini, atleta ed ex consigliere comunale con il partito democratico. «Più basso e piazzato del primo cittadino, che alla presenza fisica dell’avversario ha opposto l’agilità e un gioco di diretti dalla media-lunga distanza» scrive il giornale. Il confronto è finito alla pari.
Lo sport è una parte importante del profilo pubblico del sindaco Lissia, attività che spende in favore di alcune cause sociali. Scelta che ha attirato anche qualche critica dell’opposizione. Lo scorso agosto ha organizzato una corsa da 10 chilometri per chiedere la fine dell’invasione israeliana della Striscia di Gaza. «Questo sport mi ha insegnato lo spirito di sacrificio, è stato uno dei passaggi più fondamentali per la mia vita dandomi la disciplina giusta per affrontare l’università e poi il lavoro. A differenza di quanto si pensi non è uno sport individuale ma conta molto il valore della squadra. È attraverso questa disciplina che molti giovani hanno raggiunto il riscatto sociale».
Chi è Michele Lissia
Nasce a Calangianus, classe 1981, due lauree, una in Scienze politiche e in Giurisprudenza, due anni all’estero tra Scozia e Germania per un dottorato. Giornalista pubblicista, ha lavorato per il Policlinico di Pavia, per il centro di ricerca della Regione Lombardia, per la Regione Piemonte, come direttore operativo di una società che si occupa di trasporti sanitari. La politica gli entra nel sangue già ai tempi dell’università. Iscritto al Partito democratico nel 2013, nel 2014 diventa consigliere comunale di Pavia, poi nel 2016 il salto come capogruppo del Partito democratico in Consiglio. Nel dicembre 2018 Lissia viene eletto segretario cittadino ed è su di lui che il Pd e tutto il centrosinistra nel 2024 hanno scommesso per riconquistare la città. Lissia ha conquistato il Comune con il 53% dei voti, strappando Pavia alla Lega.
I motivi della cittadinanza onoraria
Nel corso della cerimonia di Calangianus il sindaco Fabio Albieri aveva spiegato il perché del conferimento: «Michele è un figlio illustre di Calangianus, nostro concittadino sino al 2012, oggi sindaco di Pavia. Non ha mai reciso le sue radici di figlio di un artigiano sugheriero. Dopo la laurea, si è distinto prima al vertice di varie aziende e poi si è impegnato in politica prima da consigliere e poi da sindaco Pd di Pavia. Celebriamo l’uomo e il cittadino, il vero calangianese. Lo dico con consapevolezza, perché con Michele abbiamo vissuto nello stesso caseggiato al numero 16 di via Sabotino, nel quartiere Lu Caponi. Ci accomuna una marea di ricordi e sappiamo che fa propri i valori delle vera calangianesità: la laboriosità, il sacrificio, lo spirito comunitario, l’amicizia».
