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Caro voli da e per la Sardegna, Antitrust: «Nessuna pratica scorretta delle compagnie aeree»

Caro voli da e per la Sardegna, Antitrust: «Nessuna pratica scorretta delle compagnie aeree»

Le conclusioni dopo un anno di indagine. Richiamo al legislatore «per rimuovere gli svantaggi connessi all’insularità»

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Sassari Le accuse rimbalzano da mesi nei corridoi della politica e infiammano le chat dei viaggiatori sardi e siciliani: voli alle stelle, algoritmi impazziti, famiglie costrette a fare i conti con tariffe che sembrano punire chi vive su un’isola, in particolar modo nei periodi di maggiore traffico. Come per Natale.  Ma l’Antitrust, dopo due anni di indagini, fa chiarezza e nega l’esistenza di presunte manipolazioni dei prezzi. Allo stesso tempo richiama alle sue responsabilità il legislatore, per rimuovere gli svantaggi connessi all’insularità, ostacoli strutturali che la Costituzione stessa impone di eliminare.

Nessuna pratica di profilazione dei clienti 

Secondo l’analisi dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, l’indagine conoscitiva sui prezzi da e per Sicilia e Sardegna «non ha fatto sostanzialmente emergere l’adozione di pratiche di profilazione delle clientele» né «elementi di criticità concorrenziale tali da far presumere, allo stato, fenomeni di collusione tra compagnie aeree». 

In totale, l’Antitrust ha esaminato più di 23,5 milioni di dati relativi ai biglietti venduti nel 2023. Il quadro finale parla di un prezzo medio nel 2023 di circa 70 euro a tratta e dell’80% dei passeggeri che ha pagato meno di 100 euro. Un esito che il Codacons, autore di esposti e denunce sin dal 2023, giudica «una pessima e un’amara notizia, oltre che una delusione».

La delusione di Codacons

Il presidente Massimiliano Dona accusa: «I nostri esposti sugli algoritmi non sono bastati a bloccare le evidenti speculazioni». E rilancia la necessità di un intervento normativo: «Urge una modifica legislativa e l'introduzione del concetto di prezzo anomalo e una normativa molto più stringente».

Il richiamo al legislatore

Di segno diverso la conclusione dell’Antitrust, che pur non trovando condotte scorrette richiama il legislatore al suo ruolo: «In una prospettiva costituzionale, gli svantaggi connessi all’insularità presentano un’intima connessione con l’articolo 3 della Costituzione che evoca quell’insieme di ostacoli economico-sociali che la Repubblica è chiamata a rimuovere al fine di soddisfare il principio di eguaglianza sostanziale». Per questo, in conclusione, l’Autorità sottolinea che «spetta, in definitiva, al legislatore operare una delicata sintesi tra i diversi interessi in gioco, ricercando, in aperto dialogo con le Istituzioni europee, un soddisfacente punto di equilibrio che assicuri in modo uniforme la garanzia di diritti fondamentali e, dunque, l’uguaglianza sostanziale dei cittadini, senza che ciò possa minare l’integrità del mercato unico». (se.lu.)

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