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Riforma dei condomini, stop ai contanti e per i morosi pagano tutti: ecco cosa cambia

Riforma dei condomini, stop ai contanti e per i morosi pagano tutti: ecco cosa cambia

È polemica sulla norma di Fratelli d’Italia: gli amministratori dovranno essere laureati

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Condòmini in regola con i pagamenti passibili di essere chiamati a rispondere dei mancati pagamenti dei morosi verso terzi; pagamenti da e verso il condominio effettuabili solo in maniera tracciabile sul conto corrente; requisito della laurea per l'amministratore del condominio e obbligo di nomina di un revisore di un revisore dei conti terzo per i condomini più grandi. Sono alcuni degli elementi di una proposta di revisione delle normative presentata da un gruppo di parlamentari.

Secondo il testo depositato alla Camera - con firmatari i deputati Gardini, Montaruli, Osnato, Amich, Caretta, Colombo, De Corato, Giordano, Iaia, Marchetto Aliprandi, Polo - il contenzioso sulle controversie condominiali rappresenta oltre una causa sul civile su tre in Italia.

Cosa prevede la nuova norma

Il testo prevede «requisiti più stringenti per l'accesso alle professioni e di affidare al ministero delle Imprese e del Made in Italy il compito di verificarne il possesso». Secondo i proponenti «risulta ormai anacronistica la figura del condomino Amministratore». Il testo prevede che «tutti i pagamenti effettuati per conto del condominio e in favore del condominio, sono eseguiti su specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio medesimo».

Per i condomini più grandi, l'assemblea, con una maggioranza analoga a quella prevista per la nomina dell'amministratore «provvede alla nomina di un revisore condominiale certificato, terzo e indipendente, che verifichi la contabilità del condominio, certifichi il rendiconto condominiale redatto dall'amministratore». E se non provvede il condominio, la nomina viene fatta dall'autorità giudiziaria "su ricorso di uno dei condomini", dice ancora il testo. L'incarico dura due anni e non è tacitamente rinnovabile.

In caso di morosità

Nella norma aumentano le tutele per i fornitori e i creditori in genere, a discapito però di chi paga le rate dovute. Con le nuove regole, infatti, potrebbero recuperare i fondi direttamente dal conto corrente del condominio e anche rivolgersi ai condòmini in regola con i pagamenti. «Per il residuo debito, dopo l’infruttuosa escussione dei morosi, i creditori possono agire nei confronti dei condomini in regola con i pagamenti, i quali rispondono in proporzione alla quota di partecipazione alla spesa e hanno azione di regresso contro i morosi per quanto ancora dovuto da ciascuno di essi» dice la norma. 

Per quanto riguarda i requisiti di ammissibilità alla professione di amministratore, invece di “scuola secondaria di secondo grado”, è previsto «laurea, anche triennale, in maniera in materie economiche, giuridiche o scientifiche e tecnologiche».

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