Tutti i ponti festivi del 2026: come ottenere 23 giorni di riposo con soli 4 di ferie
Un anno con diverse ricorrenze collocate in modo favorevole tra settimane lavorative e weekend
Sassari Il calendario del 2026 offre agli italiani diverse occasioni per pause dal lavoro, con alcune festività che cadono in posizione strategica rispetto ai fine settimana. Con soli quattro giorni di ferie, sfruttando le varie festività, si possno fare 23 giorni di riposo complessivi, divisi in periodi che vanno da 3 a 6 giorni.
Le festività nazionali
Nel 2026 le festività nazionali italiane sono: Capodanno (1° gennaio), Epifania (6 gennaio), Pasqua (5 aprile), Lunedì dell’Angelo (6 aprile), Festa della Liberazione (25 aprile), Festa dei Lavoratori (1° maggio), Festa della Repubblica (2 giugno), Ferragosto (15 agosto), Ognissanti (1° novembre), Immacolata Concezione (8 dicembre), Natale (25 dicembre) e Santo Stefano (26 dicembre). Si tratta dei giorni riconosciuti come festivi su tutto il territorio nazionale, ai quali si aggiungono eventuali ricorrenze locali come San Nicola a Sassari (6 dicembre), San Simplicio a Olbia (15 maggio), Santa Maria della Neve a Nuoro (5 agosto), Sant’Archelao a Oristano (13 febbraio), San Michele Arcangelo ad Alghero (29 settembre). A Cagliari Sant’Efisio si festeggia il 1° maggio, che è anche la festa dei lavoratori.
Inizio d’anno: Capodanno ed Epifania
Il 2026 si apre con Capodanno, che cade giovedì 1° gennaio, seguito dall’Epifania martedì 6 gennaio. La collocazione delle due festività nella stessa settimana, a breve distanza, crea un blocco di giorni potenzialmente favorevole per chi dispone di margini di flessibilità nelle ferie.
Primavera: Pasqua, Pasquetta e 25 aprile
La Pasqua 2026 è una Pasqua “bassa”: domenica 5 aprile, con il tradizionale Lunedì dell’Angelo il 6 aprile. La Festa della Liberazione cade invece sabato 25 aprile, fuori quindi dall’orbita pasquale e con un effetto più limitato sulla struttura della settimana lavorativa.
Tra maggio e giugno: 1° maggio e Festa della Repubblica
La Festa dei Lavoratori, 1° maggio, nel 2026 è un venerdì e si inserisce così all’interno di un weekend potenzialmente lungo per chi è già libero al sabato. Pochi giorni dopo, la Festa della Repubblica del 2 giugno cade di martedì, configurando una settimana spezzata e un possibile allungamento del riposo per chi può collocare il giorno di ferie contiguo.
Seconda parte dell’anno: Ferragosto, Ognissanti, Immacolata e Natale
Nel cuore dell’estate Ferragosto, il 15 agosto, cade di sabato, sovrapponendosi al riposo settimanale di una parte consistente dei lavoratori e limitando le possibilità di creare ponti aggiuntivi. Un discorso analogo vale per Ognissanti, l’1 novembre, che nel 2026 è una domenica.
Più favorevole il quadro di dicembre: l’Immacolata Concezione, l’8 dicembre, cade di martedì, introducendo una interruzione nella seconda settimana del mese. A fine anno, Natale e Santo Stefano si collocano rispettivamente venerdì 25 e sabato 26 dicembre, dando vita a un fine settimana lungo che chiude l’anno lavorativo e apre la prospettiva di collegarsi ai primi giorni del 2027 per chi dispone di ulteriori giorni di ferie.
