La Nuova Sardegna

Sassari

Maxi truffa alle banche con le prepagate

di Erminio Ariu
Maxi truffa alle banche con le prepagate

Iglesias, una banda di giovani sardi gestiti dal continente è riuscita a spillare 500mila euro

30 marzo 2012
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IGLESIAS. Le banche hanno cercato di stenderci sopra un velo pietoso, per tentare di salvare la propria immagine. Ma la mega truffa che ha visto coinvolte un centinaio di agenzie dei maggiori istituti di credito che operano in Sardegna rischia di far saltare direttori e funzionari di banche.

Muovendosi con rapidità ed utilizzando giovani senza arte né parte, la banda è riuscita a spillare alle banche qualcosa come mezzo milione di euro con un giro di assegni scoperti. Il centro operativo di quest'ingegnoso piano spilla-soldi aveva come sede Iglesias e Carbonia ma nella vasta operazione, avviata dalla guardia di finanza di Iglesias, risultano vittime istituti di credito del Piemonte, Lombardia, delle Marche e persino in Toscana. In Sardegna si salva solo Arborea dove i funzionari delle Casse Rurali sono stati più accorti.

La mente pensante è nella penisola mentre a Iglesias e Carbonia operavano due "teste di legno" capaci di reclutare giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, nullatenenti, disponibili ad incassare 400-500 euro per aprire un conto corrente in una banca.

Un'operazione facile-facile: versamento di 50 euro e la richiesta della carta di credito e di una prepagata. Il gioco era fatto: in un altro sportello della penisola, di Olbia o di Arzachena si presentava un complice che versava sul conto corrente appena aperto un assegno scoperto di 7-8 mila euro.

A questo punto scattava l'operazione incasso: con la carta di credito si trasferiva la somma sulla scheda prepagata e s'incassavano i soldi inviando un bonifico ad un destinatario della banda. Quasi sempre il versamento dell'assegno scoperto avveniva di venerdì e tra sabato e domenica la truffa era conclusa.

Quando poi il direttore della banca accertava che l'assegno era scoperto e chiamava al telefono il titolare del titolo il cellulare risultava staccato. Si ricorreva quindi all'invio di una raccomandata e, in questo modo, si allungavano i tempi. Gli uomini della guardia di finanza di Iglesias, coordinati dal luogotenente Andrea Vinci, sono riusciti a disinnescare l'ingegnoso marchingegno e a denunciare per truffa e associazione a delinquere una ventina di persone.

Tutto si è svolto nell'arco di alcuni mesi senza che le banche, a quanto sembra, dessero l'allarme. Con questo sistema i malviventi dovrebbero aver truffato oltre 500mila euro, il disegno criminoso era firmato da sardi con la consulenza di due giovani romeni che hanno fornito supporto tecnico.

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