La Nuova Sardegna

Sassari

Aumentano le rette a Casa Serena: anziani in rivolta

Aumentano le rette a Casa Serena: anziani in rivolta

Sarà trattenuta pensione, invalidità e accompagnamento L’assessore: «È normale, funziona così in tutta Italia»

16 maggio 2012
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SASSARI. La notizia non entusiasmerà certamente gli inquilini di Casa Serena, e soprattutto i loro familiari.

Ieri mattina la quinta commissione consiliare, presieduta da Sergio Scavio, ha approvato il Regolamento sui servizi sociali erogati dal Comune, ha rivisto i criteri di compartecipazione degli utenti al costo delle prestazioni e ha modificato il Regolamento interno di funzionamento dell'istituto Casa Serena.

La principale novità riguarda il calcolo delle rette, che cambia di fatto un procedura datata che va avanti dal 1999. «Casa Serena di fatto era un’anomalia - ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali Michele Poddighe - occorreva un adeguamento».

Perciò, col regolamento appena approvato, per la prima volta nella fonte di prelievo viene compreso anche l'accompagnamento, l'invalidità, le rendite Inails-Imps: in pratica all’Isee (Indicatore della situazione economica) vengono sommati eventuali trattamenti economici esenti dall’Irpef. Dal calcolo verrà invece esclusa la tredicesima mensilità e una quota mensile di 150 euro, necessarie alle piccole spese quotidiane.

Inoltre, se un anziano non è totalmente autosufficiente e ha bisogno di una badante, l'amministrazione copre i costi dell’assistenza, e rimborsa i farmaci di fascia C anche se non mutuabili purché prescritti dal medico.

«In tutta Italia funziona così - spiega Michele Poddighe - il cespite è onnicomprensivo. Casa Serena, pur essendo di gran lungo la casa di riposo che offre una qualità di servizi nettamente superiore agli altri, con iniziative culturali e di svago a cadenza settimanale, era esentata da questa forma di prelievo in maniera del tutto paradossale». Casa Serena attualmente ospita 155 anziani e in lista d'attesa ci sono 58 donne e 18 maschi.

ll numero massimo di inquilini che l'istituto comunale può accogliere è 196, suddivisi in sei case protette da 30 posti ciascuna e una comunità alloggio da 16 posti.

Il costo per Palazzo Ducale è di 1600 euro al mese per ciascun anziano in casa protetta e di 1100 per la comunità alloggio. In totale l’amministrazione spende 3 milioni e 300mila euro, con 1 milione e 300mila euro di introiti dalle rette.

In uno scenario di tagli drastici alle finanze pubbliche, era inevitabile che il Comune corresse ai ripari. Ma gli aumenti delle rette hanno scatenato le proteste dei familiari degli anziani. «Eppure negli altri istituti, come la Divina Provvidenza o il Regina Margherita, il prelievo era totale, e ha sempre funzionato così - dice l’assessore Michele Poddighe - e nessuno si è mai lamentato, nonostante il livello di accoglienza non fosse minimamente paragonabile con quello offerto da Casa Serena». Perciò entro il 31 maggio gli utenti devono presentare il modello Isee proprio, o quello del nucleo familiare.

La mancata presentazione della documentazione comporterà il pagamento della quota massima di contribuzione di milleseicento euro.

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