La Nuova Sardegna

Sassari

procurA

Tenta di bloccare uno sfratto: sindacalista Sunia sotto accusa

di Elena Laudante

SASSARI. Era intervenuto, come fa spesso, in qualità di rappresentante sindacale degli inquilini, quelli che non hanno casa e lottano per averne una, anche attraverso abusi. Una mattina di quattro...

24 maggio 2012
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Era intervenuto, come fa spesso, in qualità di rappresentante sindacale degli inquilini, quelli che non hanno casa e lottano per averne una, anche attraverso abusi. Una mattina di quattro anni fa era il 2008 Stefano Lupinu, sindacalista di 39 anni del Sunia aveva risposto a una delle tante chiamate di cittadini preoccupati, in quel caso di perdere l’appartamento di edilizia popolare “ereditato”, in qualche modo, da chi lo abitava prima, in quel limbo di disperazione e arbitrio in cui spesso si trasformano le abitazioni dello Iacp, con la corsa ad occupare abusivamente locali lasciati da chi lascia o muore. In questo caso non è l’inquilino a finire sotto accusa, ma il sindacalista che aveva risposto alla sua chiamata, e che cercava di tutelare i suoi diritti davanti ad uno sfratto da parte di alcuni tecnici dell’Istituto autonomo case popolari di Sassari.

Il 5 maggio 2008 Lupinu era stato chiamato da una donna, di professione collaboratrice domestica, che all’epoca abitava in uno degli alloggi popolari di via Kennedy. Lei non era in casa, ma un suo vicino l’aveva avvertita, mentre era al lavoro: qualcuno stava scardinando i battenti della porta d’ingresso per entrare in casa. E non erano ladri. Subito la donna aveva avvisato il suo rappresentante sindacale di riferimento, Lupinu, che si era presentato per tutelare le sue ragioni. Agli operai inviati dallo Iacp aveva fatto presente che quell’appartamente, sebbene non in ottime condizioni, in realtà non fosse sfitto. Ma che l’allora inquilina l’aveva occupato dopo la morte della donna per la quale lavorava come badante, assegnataria dell’alloggio. Aveva chiesto loro con quale autorità stessero procedendo allo sgombero, soprattutto dal momento che la diretta interessata non era in casa.

A lui, invece, i tecnici dello Iacp avevano chiesto di provare il suo ruolo di sindacalista, poi avevano chiamato i carabinieri, che avevano portato Lupinu in caserma per prendere le sue generalità. Poche settimane fa, il sindacalista ha ricevuto l’avviso di chiusura dell’inchiesta penale, condotta dal pm Michele Incani: è indagato per l’ipotesi di invasione di edifici pubblici. Assistito dall’avvocato Gianluca Giordo, Lupinu ora potrebbe chiedere di essere interrogato dal magistrato e spiegare di aver agito in virtù del suo ruolo di sindacalista. Viceversa, potrà chiarire la sua posizione davanti al giudice dell’udienza preliminare.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative