La Nuova Sardegna

Sassari

Chimica verde, aperto e richiuso il cantiere del polo più grande d’Europa

Chimica verde, aperto e richiuso il cantiere del polo più grande d’Europa

Porto Torres, dopo il via libera del ministero dell’Ambiente stamane hanno preso il via i lavori, ma sono stati subito bloccati dalla Asl

30 maggio 2012
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Appena aperto il cantiere per la realizzazione a Porto Torres del polo della chimica verde più grande d’Europa, i lavori sono stati subito sospesi. Il «giallo» stamattina quando i lavoratori hanno visto arrivare i tecnici della Asl che hanno comunicato loro che servono ulteriori analisi ambientali e che dunque i lavori non possono partire. Ora - spiegano i sindacati - serviranno almeno altri 10 giorni, prima della riapertura ufficiale del cantiere. Una sospensione inaspettata, che ha mandato su tutte le furie i sindacati, visto che già i lavori erano cominciati con forte ritardo. Sembrava che tutti i permessi a costruire fossero arrivati, invece secondo la Asl di Sassari mancano ancora alcune verifiche ambientali. Il piano di Matrica prevede la costruzione, nel tempo, di sette impianti più una centrale a biomasse, per un investimento totale di 500 milioni di euro.

Il piano di Matrica prevede la costruzione, nel tempo, di sette impianti più una centrale a biomasse, per un investimento totale di 500 milioni di euro. Il primo intervento del più ampio progetto di totale riconversione del polo industriale sardo prende vita oggi con l’avvio della Fase 1 che prevede la realizzazione di due impianti che dovrebbero diventare operativi nel giugno 2013 e una volta a regime, nell’arco di quattro o cinque anni, potrebbero garantire occupazione a circa 700 persone. Sempre per il 2013 è previsto l’avvio della Fase 2 che prevede la creazione di ulteriori tre impianti e della centrale a biomasse che potrebbero essere a regime già nel 2014-2015. La conclusione dell’intero progetto è ipotizzabile, invece, per il 2016 quando saranno completati anche gli ultimi due impianti e tutto lo stabilimento sarà consolidato e produttivo. «Un progetto di raffineria di terza generazione unico in Italia e tra i primi al mondo - spiega Luca Velluto, segretario provinciale della Cisl chimici - che ci auguriamo venga realizzato nei tempi previsti. Solo un’alternativa del genere, data la situazione critica in cui versa la chimica di base, ha aggiunto, potrebbe portare sviluppo in un territorio messo in ginocchio da crisi economica e inquinamento garantendo inizialmente una sicurezza lavorativa per i prossimi 10-15 anni e, in seguito, la possibilità che il processo di lavorazione della bioraffineria possa avvenire interamente a Porto Torres».

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative