La Nuova Sardegna

Sassari

Condominio ammorbato dall’odore della morte

di Gavino Masia
Condominio ammorbato dall’odore della morte

Sono passati due mesi dal ritrovamento del cadavere di Gianluca Porporini ma la Procura non ha ancora dissequestrato l’alloggio che non è stato ripulito

18 luglio 2012
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Dopo la morte di Gianluca Porporini,43 anni, il tecnico informatico trovato cadavere più di due mesi fa nel suo appartamento al terzo piano del palazzo in via Adelasia 11, nessuno ha potuto entrare nei locali per ripulirli. L’alloggio, infatti, non è stato ancora dissequestrato dalla magistratura. Nel frattempo, dall’interno dell’appartamento provengono odori insopportabili. I condomini cominciano a temere che la situazione di disagio diventi una vera e propria emergenza igienico-sanitaria.

È una storia di burocrazia quella che sta provocando il ritardo nella disinfestazione dei locali dove il 12 maggio è stato trovato il corpo senza vita di Porporini. Il locale è stato messo sotto sequestro giudiziario dai carabinieri su ordine della Procura della Repubblica. Come accade in questi casi, i sigilli vengono tolti dopo qualche giorno: il tempo necessario per gli accertamenti di rito quando, come in questo caso, sono esclusi reati. Invece sono passate dieci settimane. Il problema, di natura prettamente igienico-sanitaria, è che tutti i condomini sono ancora in attesa della promessa disinfestazione. «La pulizia ci era stata suggerita dai carabinieri _ ricorda una signora che vive nell’appartamento vicino a quello dove abitava Porporini _, che in quella casa avevano rinvenuto sporcizia e cibi in avanzato stato di deterioramento». «Considerando il clima torrido di questo periodo _ aggiunge la signora _, lascio immaginare quali orrendi e penetranti olezzi invadano gli appartamenti del condominio».

Ripetutamente i condomini e i parenti di Gianluca Porporini si erano rivolti all’ufficiale sanitario e anche all'ufficio d’igiene per togliere i sigilli all’appartamento, senza però ricevere nessun riscontro oggettivo alla risoluzione del problema. Lo stesso amministratore del condominio, ben prima del decesso delluomo, aveva segnalato alle autorità giudiziarie, politiche e sanitarie una serie di episodi compiuti da Porporini che destavano non poche preoccupazioni ai condomini. Gli inquirenti avevano escluso l’ipotesi di morte violenta. Il ritardo nella riconsegna dell’appartamento sarebbe legato alla indecisione sul nome dell’erede al quale devono essere assegnate le quote di proprietà dell’appartamento.

La Procura, probabilmente raggiunta dalle giuste richieste inoltrate dall’amministratore dei condomini, ha fatto intendere che nei prossimi giorni autorizzerà la rimozione dei sigilli dall’appartamento per permettere la disinfestazione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative