La Nuova Sardegna

Sassari

Sindacati: «Sulla crisi basta discussioni, vogliamo le risposte»

Sindacati: «Sulla crisi basta discussioni, vogliamo le risposte»

Giovedì Cgil, Cisl, Uil e rappresentanti istituzionali a Cagliari per pretendere dalla Regione la “vertenza Nord Ovest”

23 luglio 2012
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SASSARI. I segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil non girano intorno alle parole: «Il tempo delle discussioni è finito ed è arrivato quello delle risposte concrete e immediate» «Se non arriveranno – avvertono Antonio Rudas, Gavino Carta e Giuseppe Macioccu –, il livello della lotta sarà portato sempre più in alto». Per recapitare alla Regione l’ultimatum di un territorio stremato dalla crisi e stanco di annunci, giovedì mattina sotto il palazzo della Regione si ritroveranno i portavoce sindacali e istituzionali del nord-ovest dell’isola.

Il sit-in è stato organizzato dai sindacati territoriali, che hanno registrato subito l’adesione convinta del Comitato per l’area di crisi di Sassari, Porto Torres e Alghero. Giovedì – oltre ai segretari Rudas (Cgil), Carta (Cisl) e Macioccu (Uil)– arriveranno a Cagliari la presidente della Provincia Alessandra Giudici, i sindaci di Sassari, Gianfranco Ganau; di Porto Torres, Beniamino Scarpa; di Alghero, Stefano Lubrano. Con loro ci sarà una folta delegazione di lavoratori – soprattutto della E.On e dell’indotto – per rivendicare l’apertura di un tavolo politico, regionale e nazionale, «che metta al primo punto – scrivono i segretari territoriali – il rispetto dei patti siglati con E.On sull’ammodernamento della centrale termoelettrica di Fiume Santo, mai rispettati dalla multinazionale tedesca».

Dopo la marcia per il lavoro del 28 giugno, dove i lavoratori del Sassarese avevano fatto sentire la propria voce, il nord Sardegna torna a chiedere alla Regione e al ministero delloSviluppo economico un impegno concreto. In attesa dello sciopero generale, deciso per l’autunno, sindacati ed enti locali non vogliono che sulla vertenza di un intero territorio cali il silenzio. Sul punto, il Comitato per l’area di crisi (riunitosi nella sede della Provincia) è stato chiarissimo con una lettera al presidente della Regione Ugo Cappellacci. Quella di Fiume Santo è solo il caso più eclatante di una crisi che coinvolge tutti: «dall’industria all’edilizia, dai trasporti alla scuola, dalla viabilità al riassetto amministrativo del territorio – si legge nella nota –. È lunghissimo e arcinoto l’elenco delle doglianze alle quali si è scelto di rispondere con il più totale silenzio». «Dopo avere a lungo e vanamente atteso qualsiasi segno di apertura e dopo avere ripetutamente manifestato la volontà di collaborare nel pieno e doveroso spirito di collaborazione istituzionale – annuncia il Comitato per l’area di crisi – enti locali, sindacati e associazioni di categoria ritengono sia giunto il momento di richiamare la Regione alle proprie responsabilità». Il tempo delle chiacchiere, insomma, è finito. Dall’incontro con Cappellacci, ci si aspetta la calendarizzazione della “Vertenza nord ovest Sardegna”.

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