La Nuova Sardegna

Sassari

Minacce, Senes: abbandonato dalla politica

di Emidio Muroni
Minacce, Senes: abbandonato dalla politica

Continua la protesta del sindaco di Bonorva vittima di intimidazioni per l’utilizzo del parco Mariani

17 agosto 2012
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BONORVA. Continua con grande attenzione e solidarietà da parte di tutta la cittadinanza, la protesta, civile e democratica, del primo cittadino di Bonorva, Giammario Senes.

In risposta alle minacce di morte, per sé e la famiglia, ricevute con una lettera anonima supportata da due cartucce calibro 7,65, ha trasferito i propri uffici in alcuni locali ubicati all’interno del parco “Mariani” per rispondere, con un atteggiamento di assoluta correttezza e coraggio, a quelle che ancora vogliamo chiamare «forti provocazioni». La posta in palio non è piccola né insignificante. A base dell’azione dimostrativa del primo cittadino, oltre alla credibilità dell’amministrazione che ha ereditato dalle precedenti giunte un patrimonio di notevole interesse culturale, archeologico e ricco di infinite differenziazioni paesaggistiche, esiste la concreta difficoltà, creata dalla presenza di bestiame al pascolo abusivo all’interno della tenuta, di dare corso ad alcune iniziative, prese da tempo, come la convenzione con l’Ente foreste. Iniziative diventate inattuabili proprio per la protervia di alcuni personaggi che, in modo illegale ed improprio, vorrebbero imporre all’intera comunità un gravame assolutamente insopportabile e che rischia di portare anche a soluzioni inattese e poco pacifiche.

Giammario Senes ha predicato prudenza e cercato, in modo legittimo, di tutelare gli interessi del proprio paese che sinora ha reagito con altrettanta attenzione e senso della legalità.

Purtroppo, ancora una volta a suo fianco non sono ancora apparse le istituzioni, se non per semplici e improduttive frasi di solidarietà che non bastano a risolvere il problema. Ogni giorno in Comune arrivano da parte dei cittadini richieste d’informazione sulla mobilitazione in corso per la "liberazione" del Mariani e alla vigilia di ferragosto c’è stata una prima riunione, aperta al pubblico.

«È importante che ci sia una forte presenza di cittadini a sostegno della mobilitazione istituzionale del Comune di Bonorva, a difesa del principio di legalità e del diritto della comunità bonorvese - ha osservato Senes attraverso un documento ufficiale - L’ufficio del sindaco, a Mariani, rimarrà aperto, in via straordinaria e a disposizione dei cittadini, per sottolineare la particolare gravità di una situazione intollerabile in uno stato democratico. Voglio continuare a operare nel pieno rispetto delle regole, a difesa del mio comune e dei cittadini bonorvesi», prosegue Senes. Il quale chiede che «anche tutte le altre istituzioni si muovano e operino con la stessa coerenza, fermezza e determinazione. Non sono disposto a piegarmi - assicura - alle minacce e alle intimidazioni. Utilizzerò tutti gli strumenti che la legge e il mio ruolo mi mettono a disposizione per contrastare illegalità, prepotenze, prevaricazioni. I sindaci sono un pezzo importante di questo nostro Stato democratico, troppo spesso mandati allo sbaraglio e lasciati soli a contrastare situazione di disagio, di disperazione e di povertà. Io non voglio rassegnarmi al ruolo di spettatore inerme. E non accetto nemmeno il ruolo di bersaglio per responsabilità e scelte che non sono imputabili a mie decisioni».

Poi la costatazione di una certa solitudine: «Devo amaramente prendere atto che la grandissima parte della politica sarda è stata totalmente assente. Forse sta anche qui una delle chiavi di lettura della pesantissima crisi economica e sociale della nostra isola. Ma sono anche convinto che ci sono donne e uomini capaci di rappresentare, al di là degli schieramenti e delle ideologie, una speranza per il rinnovamento e il futuro della Sardegna».

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