La Nuova Sardegna

Sassari

Raccolta lumache, arriva puntuale lo stop del Comune

di Pietro Simula

Dopo la sagra dello scorso 25 agosto il sindaco ha emesso un’ordinanza che vieta l’attività fino al 15 ottobre

01 settembre 2012
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OSSI. Dopo l’abbuffata alla “Sagra della lumaca”, che si è svolta il 25 agosto in occasione dei festeggiamenti del patrono San Bartolomeo, per gli ossesi torna in vigore l’ordinanza che disciplina la raccolta del gustoso gasteropode. E inizia la quaresima. Dal giorno stesso, mentre in Piazza Gramsci le tavolate con i piatti ancora fumanti erano affollate di gente corse al tradizionale appuntamento – e sino al 15 ottobre – è infatti drasticamente vietata la raccolta, così come dal 31 marzo al 15 maggio; mentre negli altri periodi dell’anno l’attività è consentita a condizione che siano raccolti “esemplari adulti il cui guscio sia di buona consistenza e rigidità”. Limiti imposti anche sulla quantità: 2 chili per persona e massimo 10 per stagione, che diventano 6 per i non residenti. Servirà inoltre una speciale autorizzazione per la raccolta finalizzata alla commercializzazione, che è comunque vietata ai non residenti nel comune di Ossi.

Per i trasgressori sono previste pesanti sanzioni pecuniarie oltre al sequestro delle lumache raccolte e la loro reimmissione nell’ambiente naturale. A vigilare saranno soprattutto i barracelli, che dovranno così pure loro rinunciare a un passatempo un tempo consueto e piacevole nelle lunghe ore trascorse durante l’impegnativa attività di controllo delle campagne. Quando, qualche anno fa, l’ordinanza uscì per la prima volta suscitò molta curiosità, non solo fra gli abitanti di Ossi, famosi in passato per la nomea di “giogarzi” per eccellenza, ma anche nei paesi vicini e oltre, ovunque la pratica aveva acquisito radici profonde.

Se ne sono trovate tracce in numerosi scavi archeologici; a Ossi, per esempio, pare anche sotto il villaggio nuragico di Sa Mandra ’e sa jua, nel quartiere di Litterai. Nel corso di tanti secoli gioga, gioghitta, monza e cocoi, si sono sempre riprodotti con regolare abbondanza, costituendo uno dei piatti principali, gustoso e ricco di calorie, che non poteva mancare nelle occasioni più importanti, come, ad esempio, il cocoi per la festa di San Bartolomeo. In questi ultimi anni qualcosa di strano è successo: è sempre più difficile trovare lumache nelle campagne ossesi, mentre gli scaffali dei negozi si riempiono di lumache tunisine e marocchine: buone anche loro, ma… di colore, gusto e lingua diverse.

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