La Nuova Sardegna

Sassari

Multe per film porno: è una truffa

Multe per film porno: è una truffa

L’ultima beff a informatica sbarca in città, raffica di denunce: indaga la polizia

09 settembre 2012
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SASSARI. Una schermata azzurra con la scritta Polizia di Stato. E poi un avvertimento minaccioso ma con finalità liberatorie: una multa da 10mila euro e il blocco del computer per avere visionato materiale pedopornografico, ma se paghi 100 euro al conto indicato puoi estinguere tutto, comprese le complicazioni di carattere penale. E’ arrivato anche a Sassari il virus-truffa che ha già fatto il giro di gran parte dell’Italia realizzando una frode informatica di centinaia di migliaia di euro. Diversi gli episodi registrati in città e nel territorio, e negli uffici della questura si sono presentati utenti che hanno formalizzato la denuncia. L’indagine è stata affidata agli investigatori della squadra mobile e della polizia postale. L’obiettivo - per niente semplice - è quello di risalire all’organizzazione, sicuramente straniera, che ha messo in piedi la gigantesca truffa. Un piano ben studiato, anche perchè fa leva sulle paure della gran parte di persone normali che - all’improvviso - vengono assalite da un dubbio: che qualcuno in casa, magari un figlio, abbia avuto accesso a canali illegali che consentono di visionare materiale pedopornografico. E allora, di fronte alla possibile vergogna,di una denuncia e di una mega-multa, molti preferiscono chiudere definitivamente l’inconveniente pagando la modica cifra di 100 euro. La frode informatica spopola da mesi, e ora è sbarcata anche nel nord Sardegna. La polizia ci sta lavorando e ha preso contatti con i colleghi della direzione centrale per avere un quadro delle attività già svolte nella lotta ai nuovi truffatori «invisibili».

La trovata è semplice: viene attivato un conto estero, e anche la sede dalla quale viene diffuso il virus si trova in territorio straniero. I pagamenti vengono richiesti, invece, attraverso il circuito «Ukash», uno dei più veloci e più difficili da tracciare. Il lavoro più intenso, finora, l’ha svolto la polizia postale di Milano che ha ricevuto centinaia di segnalazioni e denunce. Impossibile, però, al momento stabilire la dimensione del fenomeno, anche perchè altre operazioni simili sono state messe a segno utilizzando falsi simboli della guardia di finanza e dei carabinieri.

C’è grande preoccupazione per le nuove truffe informatiche, anche perchè praticamente in ogni famiglia ci sono ragazzi che utilizzano il computre e interagiscono con persone delle quali, ovviamente, non conoscono l’identità certa. Il rischio di finire in una trappola è alto, compreso quello di restare vittime del «furto di identità». L’avvertimento delle forze dell’ordine è quello di denunciare immediatamente situazioni anomale e di non prestarsi assolutamente a regolarizzazioni in denaro. (g.b.)

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