La Nuova Sardegna

Sassari

La Regione diventa armatore, sì a Flotta sarda spa

La Regione diventa armatore, sì a Flotta sarda spa

La legge è passata in consiglio con i voti della sola maggioranza. Entro trenta giorni lo statuto e l’atto costitutivo della società

26 settembre 2012
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CAGLIARI. La Regione Sardegna istituisce la Flotta sarda, una società per azioni a totale capitale pubblico che collegherà l’Isola al resto d’Italia con l’obiettivo dichiarato di contrastare il monopolio Tirrenia e di confrontarsi sul mercato con gli altri armatori già presenti sulle rotte da e per la Sardegna.

Il varo oggi pomeriggio in Consiglio regionale con i soli voti della maggioranza di centrodestra, nonostante i maldipancia di Riformatori e Udc. Il centrosinistra si è ricompattato votando contro il ddl.

La legge, approvata con 40 voti del centrodestra (18 contrari e 8 astenuti), prevede ora che la Giunta abbia ora trenta giorni di tempo per approvare lo schema dell’atto costitutivo e dello statuto della Flotta sarda spa: la società avrà a disposizione 10 milioni di euro per partire, altri 100 milioni da utilizzare, in via sperimentale e per cinque anni, per la stipula delle convenzioni di servizio.

«L’approvazione della nuova legge per la flotta sarda è la prosecuzione di un’autentica battaglia di liberazione dei sardi dalla soggezione al sistema Tirrenia, che ancora oggi continua a violare i diritti dei cittadini e a calpestare le regole del libero mercato». Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci. «È la legge - ha aggiunto il governatore - di un popolo che non risponde con l’inchino ai soprusi degli armatori, ma si ribella e rende attiva, forte e determinata la propria rivendicazione. Quella che difendiamo anche con le navi-quattro mori è un’istanza che stiamo sostenendo - ha proseguito il presidente - sia in sede politica che giurisdizionale, a livello nazionale e comunitario. Andremo avanti con tutti i mezzi a nostra disposizione fino a quando non sarà garantito il pieno ed effettivo diritto alla mobilità dei sardi, l’assoluta libertà di accesso ai mercati extra-regionali per le nostre imprese ed il diritto della Sardegna a decidere in materia di collegamenti marittimi».

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