La Nuova Sardegna

Sassari

Aste giudiziarie alterate a Sassari, tre gli indagati

di Elena Laudante
Aste giudiziarie alterate a Sassari, tre gli indagati

Avrebbero fornito informazioni riservate all’esterno, favorendo i clienti di una agenzia immobiliare nell’acquisto di case pignorate

18 ottobre 2012
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SASSARI. Nell’inchiesta sulle aste giudiziarie del Tribunale, la Procura di Sassari ha raccolto «corposo materiale probatorio».

È quanto avevano scritto i magistrati per motivare la necessità di una proroga alle indagini, poi concessa dal gip. L’ipotesi che muove il procuratore capo Roberto Saieva e il sostituto Giovanni Porcheddu è che qualcuno abbia turbato gli incanti, condizionato quel sistema complesso che vede al centro la vendita di beni perduti da pignorati o falliti, sistema nel quale, è superfluo ricordarlo, circolano molti denari. Finora soltanto una ipotesi, che ha bisogno di molti elementi per essere confermata.

Sul registro degli indagati sono iscritti i nomi di un dipendente dell’Istituto vendite giudiziarie, Mirko Mantellini, responsabile dell’Ufficio vendite, dall’agente immobiliare Pierluigi Figheri, e di una terza persona, un’amica di Mantellini, anche se non è chiaro quale ruolo le venga attribuito. Del resto, l’inchiesta è coperta dal più fitto riserbo. Gli uomini della polizia giudiziaria interna alla Procura stanno lavorando da oltre un anno su un presunto condizionamento di aste, nell’ipotesi accusatoria realizzato grazie al passaggio di informazioni più o meno riservate. È ancora presto per individuare nel dettaglio gli episodi che agli inquirenti sembrano sospetti. La pg ha acquisito molti documenti e ascoltato numerosi testimoni, anche clienti dell’agenzia immobiliare, per capire se e come hanno acquistato beni alle aste giudiziarie. All’esame ci sarebbero pratiche che coprono un arco temporale molto ampio: dal novembre 2008 fino all’attualità, è la contestazione. A far partire le indagini potrebbe essere stato un episodio che aveva riguardato l’annuncio della sospensione di bene all’asta, pubblicato sul sito dell’Ivg, ma forse non modificato quando l’immobile era tornato in vendita. Allora, quando in aula qualcuno aveva fatto notare il “malinteso”, il giudice aveva trasmesso gli atti alla Procura. E da lì erano iniziati accertamenti estesi ad altre pratiche, alcune particolarmente complesse. Forse anche il faticoso passaggio di consegne tra il vecchio e il nuovo proprietario del Lido di Sassari, a Platamona, è finito tra gli atti di questo processo. Di certo, la magistratura ha chiesto all’ufficio esecuzioni la trasmissione di tutti i documenti, non è chiaro se per indagare in seguito ad un esposto presentato sulla attendibilità della perizia del consulente tecnico. Oppure per scandagliare le modalità di quel passaggio di consegne, curato dall’Ivg. Dal vertice dell’istituto nessun commento. Il direttore Lino Fresi preferisce non rilasciare dichiarazioni. Così come Mantellini e Figheri, assistito dall’avvocato Giuseppe Scarpa.

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