La Nuova Sardegna

Sassari

Per i servizi sociali la gestione in comune è la formula vincente

di Emidio Muroni

Approvate a Bonorva le linee guida Plus del distretto che raggruppa 23 centri: previste spese per 3,6 milioni

23 ottobre 2012
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BONORVA. Nei giorni scorsi i rappresentanti dei ventitré comuni aderenti al Plus del Distretto Socio Sanitario di Alghero, con ente capofila il Comune di Bonorva, si sono riuniti, in Conferenza, nella sala consiliare del comune di Alghero, per l’approvazione della programmazione 2012–2014.

Alla riunione hanno partecipato oltre ai rappresentati dei ventitré comuni, la provincia di Sassari e l’Asl n 1. Il documento di programmazione 2012-2014, elaborato dall’Ufficio di Piano coordinato da Stefano Spano, con la collaborazione di Iosetto Marras, al termine di un’articolata discussione, è stato approvato all’unanimità. La stesura dell’importante documento è stata preceduta da una serie d’incontri e iniziative conoscitive sul territorio, iniziate nel luglio 2012 con i “tavoli tematici” d’ascolto ed i gruppi di lavoro, che hanno dato un valido ed essenziale contributo, in base anche ad una precedente esperienza, per l’individuazione delle emergenze sociali e le priorità esistenti in ogni realtà locale.

Al termine del lavoro è stato elaborato il documento di programmazione per il 2012-2014 che ha rispecchiato in linea di principio le linee guida suggerite dalla Regione, integrato con le indicazioni provenienti dal territorio e le priorità individuate dalle Conferenze di Servizio del 21 e 29 settembre 2012. Il nuovo Piano triennale così elaborato e approvato dovrà ora essere presentato alla Regione per gli atti conseguenti. Sostanzialmente le previsioni per le politiche sociali e sanitarie del distretto per il prossimo triennio saranno centrate su alcune scelte essenziali che, secondo quanto previsto nel documento conclusivo, dovrebbero rendersi concreto in sei punti fondamentali. 1)“Avviare un passaggio culturale, politico e organizzativo dal concetto di cittadino/utente del Comune a cittadino/utente del distretto”. 2)”Coniugare le strategie di protezione con quelle di promozione del benessere dei cittadini.”.3) “Favorire l’equità territoriale sostenendo l’equilibrio nell’offerta dei servizi e promuovendo regolamenti e comportamenti uniformi all’interno del territorio”. 4) “Sviluppare un sistema di offerta di servizi in grado di cogliere l’evoluzione dei bisogni della popolazione e la piena integrazione tra i soggetti pubblici e i soggetti del privato sociale interessati alla costruzione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali”.5)”Avviare un cambiamento strutturale dell’attuale gestione delle politiche sociali distrettuali attraverso scelte di gestione associata di servizi e progetti”. 6) “Tessere e allestire reti dentro la crescente vulnerabilità sociale, economica e politica”. Sostanzialmente l’obiettivo finale che si vuole raggiungere riguarda il potenziamento dell’integrazione sociale e socio sanitaria con la costruzione di politiche sociali comuni, all’interno di un piano strategico distrettuale condiviso.

Le azioni previste portano a un ammontare complessivo di spesa di circa 3.600.000 euro nel triennio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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