La Nuova Sardegna

Sassari

I benzinai scioperano, prese d’assalto le pompe

I benzinai scioperano, prese d’assalto le pompe

File di auto in previsione della chiusura iniziata alle 19 di ieri: terminerà venerdì. I gestori contestano la violazione degli accordi da parte dell’industria petrolifera

12 dicembre 2012
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SASSARI. L’idea di restare a piedi evidentemente non piace agli automobilisti: già da lunedì sera, con lo sciopero all’orizzonte, attorno ai distributori automatici di carburante il via vai di clienti era visibilmente più frenetico. Era solo l’antipasto di quello che sarebbe successo ieri mattina e soprattutto durante il pomeriggio. File di trenta o quaranta auto in quasi tutti i rifornitori, con attese per fare il pieno anche di un quarto d’ora. In città quasi tutti i gestori hanno aderito allo sciopero cominciato ieri alle 19 e che andrà avanti sino alle 7 del mattino di venerdì. Naturalmente durante questa parentesi resteranno inattivi anche gli impianti self service. Ed ecco che la paura di restare a piedi ha innescato la corsa al pieno. Per la maggior parte i benzinai non si sono fatti trovare impreparati dall’emergenza, e sono riusciti ad accontentare i clienti. Ma qualche distributore, invece, è rimasto a secco di benzina verde. «A Sassari hanno aderito quasi tutti – dice Antonio Nuvoli, presidente Distributori Carburanti della Confcommercio – ci risulta che non parteciperanno all’iniziativa solo la stazione di servizio di Santa Maria e quella di Silvetti a Predda Niedda». Ma anche nel rifornitore Erg di fronte al mercato ortofrutticolo è esposto in bella vista un cartello con la scritta: «Aperto anche nei giorni di sciopero».

I gestori protestano contro l'industria petrolifera che, a loro dire, non rispetta gli accordi economici e contrattuali e viola precise norme che impongono l'obbligo di negoziare con Associazioni di categoria il rinnovo delle intese. In pratica l'industria petrolifera vorrebbe ritornare agli anni ’70, quando i rapporti economici e contrattuali erano imposti esclusivamente all'industria petrolifera al singolo gestore». Altra contestazione riguarda la mancata applicazione di una norma approvata e convertita in Legge dal Parlamento il 24 marzo scorso che prevedeva la gratuità per i benzinai delle carte di pagamento dei carburanti (bancomat e altro) che incidono sul reddito di gestione per il 50%. «Per questa ragione – annunciano i sindacati – e se non interverranno novità significative, la protesta proseguirà con la sospensione dell'accettazione delle carte per il rifornimento a partire dal 24 dicembre e fino al 30 dicembre».

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