La Nuova Sardegna

Sassari

«Sarà dimostrata la correttezza»

di Vannalisa Manca
«Sarà dimostrata la correttezza»

Gli accusati si dicono sorpresi della decisione: «Sereni e fiduciosi nella giustizia»

30 gennaio 2013
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SASSARI. La notizia gli fa trascolorare il volto: «No, il rinvio a giudizio non me l’aspettavo. E non lo capisco, perchè l’amministrazione ha operato nel rispetto delle leggi e delle regole. Prima di essere approvati dalla giunta, tutti gli atti sono certificati da pareri di regolarità tecnica e passati al vaglio della segreteria comunale». Ieri mattina Gianfranco Ganau era al lavoro nel suo ufficio di Palazzo Ducale. Sapeva, naturalmente, dell’udienza dal gup, ma non si aspettava la decisione del rinvio a giudizio per abuso di ufficio.

Ieri pomeriggio, in consiglio comunale l’aria è apparsa piuttosto tesa. Prima una riunione di maggioranza e poi in apertura il sindaco ha un po’ spiazzato i “rumors” di consiglieri di minoranza, leggendo una dichiarazione nella quale ha detto di aver «sempre tenuto un profilo basso», di non aver «volutamente commentato atti e indagini della magistratura in questi anni» e di continuare «ad affidarmi alle decisioni che i giudici riterranno opportune e ad avere piena fiducia nella magistratura e nel risultato finale che - sono certo - dimostrerà l'assoluta correttezza nei comportamenti dell'amministrazione comunale».

Poi ha però precisato di avere «difficoltà a capire di cosa ci si accusa e dove si configuri l'abuso di ufficio negli atti». E ha citato le due delibere finite all’attenzione della magistratura: la prima (n. 458 del 19 dicembre 2007) con cui si modifica il Regolamento generale sull'ordinamento degli uffici e dei servizi con utilizzo di graduatorie di altri enti, contenente una proposta di convenzione con la Provincia di Sassari. «Atto che non compete alcun rilievo - ha deto Ganau - in quanto le indagini sugli esponenti della giunta comunale che hanno votato solo quella delibera sono state archiviate». La seconda delibera (n. 466 del sucecssivo 28 dicembre 2007) con cui si integra il programma triennale del fabbisogno di personale 2007/2009 per quanto riguarda l'assunzione a tempo indeterminato di un dirigente, «mediante lo scorrimento di una graduatoria concorsuale valida, approvata nel 2002».

«Ho difficoltà - ha ancora dichiarato il sindaco - a capire dove stia l'abuso d'ufficio e la procedura illecita in una delibera che, scorrendo una graduatoria valida del proprio ente, autorizzi l'assunzione per scorrimento di un dirigente, avendone capienza in pianta organica». Atti, ha ribadito, «corredati dei dovuti pareri di regolarità tecnica e passati al vaglio della Segreteria comunale, prima di essere approvati dalla giunta comunale».

Dichiarazioni che hanno comunque portato il Pdl a chiedere al sindaco e alla sua giunta «se ritiene di avere sufficiente serenità per continuare ad amministrare la città». Una non troppo velata richiesta di dimissioni, perchè pur «restando validi i presupposti di innocenza, di garanzia e il riserbo su un processo aperto - si legge nel documento del Pdl - oggi il sindaco è imputato per un presupposto reato».

Sorpresa della decisione del gup anche il presidente della Provincia Alessandra Giudici che ha affidato a un comunicato le sue dichiarazioni, anche a nome degli altri amministratori della Provincia ora imputati, in cui ribadisce «la convinzione che si sia agito nel pieno rispetto delle leggi e convinti della bontà del percorso amministrativo seguito». Per queste ragioni «non posso che esprimere piena fiducia nei confronti della giustizia - scrive Alessandra Giudici - e attendere con la massima serenità che nel corso del dibattimento venga dimostrata l'assoluta regolarità degli atti, compiuti come sempre in buona fede, e l'infondatezza delle accuse rivolteci».

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