La Nuova Sardegna

Sassari

Marketing in rosa, al via un corso per le imprenditrici

di Daria Pinna

La Camera di commercio si muove per aiutare le aziende a realizzare risultati positivi. Una scommessa per 25 donne

19 marzo 2013
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SASSARI. Ci sono donne in prima linea sul tema della questione femminile. A questa categoria appartengono le imprenditrici: lavoratrici con una doppia identità, da una parte inserite in contesti tutti maschili e ogni giorno in guerra su mercati in crisi in cui è difficilissimo farsi largo. Spesso donne pronte a sperimentare in proprio di nuovi modelli organizzativi inventati giorno dopo giorno con fantasia e buona volontà. Ma a volte non basta e allora è la Camera di Commercio, e in particolare il comitato per l’Imprenditoria femminile, a offrire alle donne del Sassarese gli strumenti atti ad accrescere la loro capacità manageriale nonché a migliorare le competenze in tema di marketing, gestione economico-finanziaria, organizzazione aziendale e comunicazione.

È questo l’obiettivo del corso di aggiornamento gratuito promosso dalla Camera di Commercio del Nord Sardegna, presentato ieri mattina dal presidente Gavino Sini e da Consuelo Sari, a capo del comitato per l’imprenditoria femminile. Il percorso formativo “Il management nelle imprese femminili: come gestire efficacemente un’impresa rosa”, è rivolto a venti imprenditrici operanti in aziende a prevalente partecipazione femminile e a cinque aspiranti imprenditrici di età non inferiore ai 18 anni.

Il corso, della durata complessiva di 48 ore, prevede un impegno di due mezze giornate alla settimana e prenderà il via a metà aprile. «Le imprese femminili hanno indicatori di performance migliori in particolare in termini di maggiore redditività- dice Consuelo Sari-.Se crei più asili nido,per esempio, non lo fai per la donna, lo fai anche per l'uomo.Serve sicuramente una più profonda integrazione tra il mondo in cui si produce e il mondo in cui si riproduce la vita. Non possiamo solo produrre e, non appena non siamo più abili come prima, scatenare un macello».

Le statistiche informano che in Sardegna, negli ultimi dieci anni le imprese al femminile sono cresciute e rappresentano un quarto delle imprese attive che interessano i settori dell’agricoltura e della pesca, attività manifatturiere, commercio , trasporti, costruzioni e tante altre. «Sarà perché una donna ragiona di più prima di aprire un’attività- dice il presidente Gavino Sini- o perché le donne sono abituate a risolvere problemi senza perdere tempo». Quello che gli inglesi chiamano capacità di problem solving, per molte donne è una caratteristica insita nei cromosomi. «Nonostante sia emerso dai vari studi fatti dagli istituti bancari che le donne risultino più solvibili degli uomini, l’accesso al credito risulta ancora troppo difficoltoso-dicono gli esperti-. Le imprenditrici oggi non sono più quelle di anni fa. Prima con il matrimonio o la nascita di un figlio le donne tendevano ad abbandonare l'attività. Oggi non è più così e un atteggiamento di questo tipo da parte degli istituti bancari non è più giustificato. Servono azioni forti: il prestito deve essere concesso in base a un'analisi del momento in cui si concede il credito. Non sul genere ma sull'impresa».

Anche, dunque, se le condizioni del mercato non sono certo vantaggiose, la “voglia di impresa” delle donne non cede e il supporto della Camera di Commercio rappresenta una consistente iniezione di fiducia.

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