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false cartelle equitalia

Cabizza resta ai domiciliari «Ma non ho truffato nessuno»

 Cabizza resta ai domiciliari «Ma non ho truffato nessuno»

SASSARI. Rimane agli arresti domiciliari Eugenia Cabizza, agente di pratiche quarantenne accusata di essere stata a capo di una associazione a delinquere che avrebbe truffato 14 clienti, col...

04 maggio 2013
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SASSARI. Rimane agli arresti domiciliari Eugenia Cabizza, agente di pratiche quarantenne accusata di essere stata a capo di una associazione a delinquere che avrebbe truffato 14 clienti, col meccanismo delle false cartelle Equitalia. Lo ha deciso il tribunale del Riesame, al quale aveva fatto ricorso per chiedere la remissione in libertà.

Ieri mattina, Genny Cabizza si è presentata in aula, davanti ai giudici della Libertà - presidente Marina Capitta, a latere Antonella Crobu e Paolo Bruno - per pronunciare poche frasi, in sua difesa. «Non ho mai truffato nessuno, è falso che non versavo quanto ricevuto per pagare le cartelle esattoriali. Ho sempre pagato tutto». Ma non è entrata nel merito delle accuse che le sono mosse dalla Procura sulla base del racconto di 14 persone, clienti che sostengono di essere stati raggirati e derubati. Sotto inchiesta oltre a lei ci sono il fratello Cristian (obbligo di dimora), il marito Vincenzo Porcheddu, agente di Polizia (arresti domiciliari), e poi l’impiegato della società di riscossione, Antonello Mulas (obbligo di dimora, dopo un periodo ai domiciliari) e il dipendente dell’Agenzia del territorio Antonino Marogna (obbligo di dimora), indagato per un episodio di presunta truffa.

Secondo le indagini della Finanza, Cabizza avrebbe sottratto ai suoi clienti almeno 700mila euro. Ma non è chiaro dove siano finiti: non ha beni di particolare rilevanza, né conti correnti o contanti. Anche su questo ha puntato la difesa, patrocinata dal legale Costantino Mariotti, nel sollecitare la remissione in libertà all’udienza di ieri mattina. Ma il collegio non ha accolto la richiesta, segno che le esigente cautelari prospettate dal giudice delle indagini preliminari Antonello Spanu nell’ordinanza dell’11 aprile scorso, quando Genny Cabizza era stata portata in carcere, prima di concederle i domiciliari per ragioni di salute. Nell’ordine di arresto il gip scriveva che Cabizza è un «soggetto pericoloso per capacità e inventiva criminale, come conferma la presenza di precedenti penali specifici». Ora finanza e procura stanno vagliando un’altra denuncia, la quindicesima, di un vecchio cliente. (e.l.)

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