La Nuova Sardegna

Sassari

Accordo tra Coldiretti e Matrìca

di Gavino Masia
Accordo tra Coldiretti e Matrìca

Chimica verde, firmato a Porto Torres il Protocollo d’intesa per sperimentare la coltivazione del cardo

04 luglio 2013
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PORTO TORRES. La federazione regionale della Coldiretti e Matrìca, per dare ulteriore sviluppo al progetto della chimica verde, hanno siglato ieri mattina un protocollo d’intesa finalizzato alla sperimentazione della coltivazione del cardo e al consolidamento della cooperazione con il mondo agricolo locale.

Alla base dell’accordo, come ricordato dal presidente della Coldiretti Sardegna Battista Cualbu, c’è la filosofia del rispetto delle produzioni food in Sardegna: «Abbiamo chiesto e ottenuto che venissero salvaguardate le produzioni tipiche locali del territorio, con l’applicazione di una percentuale massima di sfruttamento del 30 per cento delle superfici coltivabili delle province di Sassari e Nuoro e con la scelta prevalente di utilizzo di superfici marginali».

Si tratta di un accordo tra privati, senza intervento pubblico, ossia un protocollo congiunto per la sperimentazione su larga scala della coltura che dia dignità e sicurezza alle imprese agricole che saranno garantite nelle attività di produzione del cardo. Coldiretti ha visitato i campi relativi al secondo anno di sperimentazione, tra venti giorni è prevista la prima trebbiatura, e ritiene che l’investimento sulla chimica verde possa rappresentare un’importante opportunità di integrazione al reddito delle imprese agricole del territorio. Nell’ambito dell’accordo vengono indicati i criteri sui contratti di filiera, che prevedono un’anticipazione agli imprenditori agricoli associati Coldiretti delle spese da sostenere per la preparazione del terreno, la coltivazione e le operazioni colturali relative alle diverse fasi di crescita del cardo nei primi due anni di coltivazione. Matrìca, a sua volta, corrisponderà il valore del seme e della biomassa del cardo preventivamente dichiarati, garantendo la compensazione del differenziale tra quanto ricavato dalla coltura e quanto anticipato dalla joint venture nata dal matrimonio tra Eni e Novamont.

Come “premio” per la messa a disposizione del terreno e della buona resa del seme verrà prevista da Matrìca, a partire dal secondo anno, una quantità di farina proteica ai soci Coldiretti impegnati nella coltivazione. «L’attività di sperimentazione sul cardo – ha sottolineato l’amministratore delegato di Matrìca, Catia Bastioli –, avviata per verificare potenzialità produttive di seme e biomassa da impiegare negli impianti di chimica verde a Porto Torres, ha prodotto risultati molto positivi: la posizione di Coldiretti ci incoraggia a proseguire con decisione la sperimentazione, per verificare sul campo le reali opportunità per il territorio».

Uno degli obiettivi principali dell’accordo resta, comunque, la coltivazione di tutti quei terreni (stimati in diverse decine di migliaia di ettari), da tempo abbandonati perché considerati e non più remunerativi nelle produzioni food e ora interessanti per nuove iniziative. Le aree interessate dalla sperimentazione riguarderanno dunque unicamente terreni marginali ed incolti, agendo in sinergia con le aree locali e gli ecosistemi, con l’intento di generare benefici sociali economici e ambientali condivisi.

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