La Nuova Sardegna

Sassari

Ambientalisti in campo contro il termodinamico

di Mario Bonu
Ambientalisti in campo contro il termodinamico

Anche il Gruppo di intervento giuridico si oppone al ricorso della Energo Green «No alla speculazione energetica nella piana di Cossoine e di Giave»

23 luglio 2013
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COSSOINE. «No alla speculazione energetica nella piana di Cossoine e Giave!». È il grido di battaglia lanciato dal Gruppo di intervento giuridico, che torna in campo contro il mega-progetto di solare termodinamico della Energo Green, inoltrando uno specifico intervento “ad opponendum” contro il ricorso straordinario al Capo dello Stato presentato dalla società di Pollenza (Macerata). L’associazione ecologista - che fin dall’inizio si è schierata a fianco della popolazione di Cossoine, contro l’ecomostro che snaturerebbe per sempre la piana di Su Padru-Campu Giavesu – con la collaborazione dell’avvocato Claudia Basciu del Foro di Cagliari, ha redatto una memoria con cui intende contrastare le affermazioni della Energo Green, che nel suo ricorso straordinario al Presidente della Repubblica sosteneva l’illegittimità della deliberazione della Giunta regionale che imponeva al progetto del termodinamico la procedura di “Via” (Valutazione di impatto ambientale).

Il ricorso della Energo Green era arrivato all’indomani del referendum popolare che aveva visto la straordinaria partecipazione di tutto Cossoine, contro un progetto di cui da subito si era colti gli effetti devastanti sul territorio. Il referendum aveva avuto un esito plebiscitario – circa il 90 per cento dei votanti contro l’impianto – che aveva indotto anche l’amministrazione comunale a schierarsi con le ragioni del no. A quel punto, la società del termodinamico, (“persa per persa” aveva detto qualcuno), aveva giocato la sua ultima carta, sostenendo delle tesi che a molti erano sembrate inverosimili. Il ricorso parlava di “presunte incongruenze, presunta alterazione della morfologia naturale dei luoghi, un non meglio specificato notevole impatto di natura paesaggistica, presunti rilevanti impatti sulle componenti acque superficiali e sotterranee, presunti, non meglio identificati impatti sulla componente atmosfera anche nella fase di cantiere, un francamente poco intellegibile ipotizzato consistente consumo di suolo agrari”. Ma il passaggio del ricorso che maggiormente aveva fatto indignare i cossoinesi, era stato quello in cui si affermava che, «per quanto riguarda le irreversibili interferenze con gli elementi caratteristici dell’area agricola, va detto che sono almeno 70 anni che sul terreno ove è prevista la costruzione dell’impianto termodinamico di cui trattasi non vengono effettuate coltivazioni (salvo produzione di foraggio su 3 o 4 ettari)». Invece in tutta l’estensione per centinaia di ettari , non in 3 o 4, tutti gli anni – e ancora quest’anno – si raccoglie un foraggio di straordinaria qualità. Così, al ricorso della Energo Green si erano opposti la Regione – che rischia una richiesta di risarcimento di oltre 900 milioni di euro – ed il Comune di Cossoine. Ed ora, anche il Gruppo di intervento giuridico, con il suo intervento ad opponendum.

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