La Nuova Sardegna

Sassari

Nomine, la presidente minaccia: me ne vado

Nomine, la presidente minaccia: me ne vado

Contestata in consiglio provinciale sugli incarichi, la Giudici risponde: «Non mi faccio impallinare»

31 luglio 2013
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SASSARI. Prima la questione dei premi di produzione ai dirigenti, sollevata dal demcratico Franco Sanna. Poi un ordine del giorno e una mozione che chiedono trasparenza nelle nomine di competenza della Provincia e portano la firma di consiglieri della coalizione di centrosinistra. Alla fine Alessandra Giudici, che vota contro i due documenti approvati invece da un largo schieramento bipartisan, si ritrova da sola e sbotta: «Oggi ho assistito a una nuova perpetrazione di accuse nei miei confronti». E rivolgendosi alla maggioranza: «Volete continuare a lavorare per il bene di questo territorio in crisi? Perché sennò io rimetto il mio mandato: non ci sto più a farmi impallinare da voi, e ho già preso una decisione». Quindi ha abbandonato l’aula.

Riunione bollente quella del consiglio provinciale di ieri. Con la presidente sotto il fuoco amico. La tensione comincia a salire quando Salvatore Meloni, della nuova componente di sinistra, illustra il documento firmato anche da Angelo Sini (Pdci) che chiede competenza e merito nelle nomine dei rappresentanti in enti, aziende e istituzioni e sollecita la creazioni di appositi elenchi da cui attingere perchè sia tutelato l’interesse dei cittadini nell’attribuzione degli incarichi. Ma Meloni pone anche il problema della collegialità nelle scelte e del coinvolgimento del Consiglio. «Ai tavoli della politica si sono preferiti, in questa Provincia, i tavolini a lume di candela», sferza il consigliere. «Così si fa solo demagogia e populismo. Le nomine di questa amministrazione sono sempre scaturite da un confronto. Mi si parla di elenchi? Nessuno mi ha mai sollecitato la loro predisposizione», ribatte la presidente.

Meloni le risponde che non è vero: «Non mi risulta che la recente nomina del presidente della Multiss (Tedde, a scadenza di mandato, è stato sostituito con il portotorrese Francesconi, n.d.r) sia frutto di un confronto». Si passa al voto, l’Upc con Gianni Senes annuncia l’astensione, ma il documento passa con 16 sì su venti votanti.

Seconda tornata con la mozione presentata dal democratico Gian Nicola Cabizza che ricordando i poteri di indirizzo in materia del Consiglio e riprendendo una delibera consiliare del 2010 che già prevedeva un bando per la costituzione di elenchi pubblici per consentire una scelta nell’attribuzione degli incarichi, ne chiede il rispetto. Mario Pala (Pd) lo sostiene e attacca:«La Giudici ci parla di un film che non abbiamo mai visto, le decisioni le ha sempre prese lei e a noi consiglieri è arrivata solo la comunicazione. Basta pensare al caso Demos». Alba Canu: «Forse ci sono nomine in corso?». Poi la seconda votazione. E il nuovo smacco per la presidente. (p.f.)

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