La Nuova Sardegna

Sassari

Piffero, tamburo e launeddas: gremi sardi bene dell’umanità

Piffero, tamburo e launeddas: gremi sardi bene dell’umanità

Il tema è stato discusso in un convegno dibattito organizzato dall’Intergremio “Città di Sassari” I Candelieri e le grandi macchine a spalla, la Sartiglia, i “cantieri itineranti” e le “marche muratorie”

07 agosto 2013
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SASSARI. “I Gremi in Sardegna: patrimonio dell’umanità?”. Una domanda che si appresta a diventare una affermazione da quando l’Unesco, dopo un lungo percorso, sta valutando il dossier di candidatura della Discesa dei Candelieri nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità.

Di Gremi e del loro valore storico e culturale si è parlato nei giorni scorsi nel convegno dibattito organizzato allo Smeraldo dall’Intergremio “Città di Sassari” con la collaborazione del Comune, assessorato alle Culture. Il convegno è stato introdotto da una applauditissima esibizione musicale con gli strumenti della tradizione dei Gremi in Sardegna: il piffero, il tamburo e le launeddas.

Il folto pubblico ha ascoltato con attenzione le relazioni di storici ed esperti moderate da Alessandro Vozzo, responsabile della commissione Cultura dell’Integremio. «Gli interventi – spiegano gli organizzatori – erano finalizzati a mettere in evidenza i principali aspetti tradizionalmente legati alla vita delle comunità gremiali a Sassari ed in Sardegna ed il ruolo che storicamente i Gremi esercitano dentro la società». «Si tratta – dicono all’Intergremio – di temi che sono spesso trascurati o poco conosciuti dalla collettività, ma che viceversa appaiono fondanti nel riconoscere ai Gremi una valenza universale».

Molto applaudita la relazione di Patrizia Nardi - coordinatrice nazionale della Rete “Grandi macchine a spalla italiane” – che ha spiegato al pubblico la rilevanza ed il significato dell’eventuale riconoscimento della Festa dei Candelieri quale patrimonio dell’umanità dell’Unesco per i Gremi di Sassari e per l’intero territorio. La studiosa ha mostrato ai presenti il filmato di accompagnamento alla candidatura della rete “Grandi macchine a spalla” di Sassari, Viterbo, Palmi e Nola a patrimonio immateriale dell'umanità dell'Unesco. Nella sua relazione Patrizia Nardi ha ricordato le tappe che, a partire dal 2005, hanno portato la Rete e, nella fattispecie, la Discesa dei Candelieri alle porte di questo importante riconoscimento che potrà arrivare a dicembre in Azerbaijan. Patrizia Nardi ha anche regalato una stampa al sindaco Gianfranco Ganau e a Salvatore Spada, presidente dell'Intergremio. Oltre al primo cittadino, il convegno dell’Integremio è stato seguito da numerosi assessori comunali e da ex amministratori comunali. Oltre a Patrizia Nardi, i vari aspetti del convegno sono stati affrontati con competenza e passione da alcuni intellettuali che hanno fatto studi sui candelieri. Stefano Castello, presidente dell’associazione Astris (Associazione studi e ricerche Sardegna), ha parlato delle maestranze edili in Sardegna in età medievale e si è soffermato sui “cantieri itineranti” e sulle “marche muratorie”. Maurizio Casu responsabile del Centro e archivi della Fondazione “Sa Sartiglia onlus”, ha parlato della produzione agricola a Sassari e della organizzazione gremiale in città e nell’isola. Il ruolo dei Gremi nei motti antifeudali angiojani, con un particolare accento sui personaggi e i protagonisti, è stato trattato dal docente di Storia moderma e contemporanea Federico Francioni. Giuseppe Doneddu, docente del dipartimento di Storia, Scienze dell’uomo e della Formazione, ha catturato l’attenzione del pubblico con una relazione su “Organizzazione e attività economica dei Gremi”. Marco Dettori, della commissione Cultura dell’Intergremio, si è soffermato sul valore e sul contributo economico alla vita cittadina dei Gremi artigiani di Sassari. Infine, Francesco Obino, direttore di “Sa Sartiglia onlus”, ha tracciato l’evoluzione organizzativa e giuridica dei Gremi in Sardegna.

Bella e partecipata anche la serata musicale in Porta Sant’Antonio, accompagnata da un’arrostita di carni che l’Intergremio ha offerto ai partecipanti a un prezzo simbolico. Studio, cultura e anche svago.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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