La Nuova Sardegna

Sassari

Tutti in fila per il posto a Medicina

di Daria Pinna
Tutti in fila per il posto a Medicina

Si è svolto ieri il test di ingresso: al Palazzetto in 900 per 120 immatricolazioni

10 settembre 2013
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SASSARI. È Medicina il corso di laurea che resta ben saldo in cima ai sogni dei più giovani, anche dei ragazzi sardi. Inseguendo il sogno del camice bianco, ieri mattina al Palaserradimigni, 900 diplomati (trecento in meno rispetto allo scorso anno)provenienti da ogni angolo dell’isola,hanno affrontato il test per l’accesso alle facoltà di Medicina e Odontoiatria. Pochi i posti disponibili, conti alla mano uno su otto circa riuscirà a diventare medico. Per la maggior parte dei casi si tratta di giovani, di studenti che si sono diplomati lo scorso luglio. Appunti, libri alla mano per l’ultimo ripasso e tante speranze prima della grande prova: un quizzone di sessanta domande, di cui 5 di cultura generale, 25 di ragionamento logico, 14 di Biologia, 8 di Chimica,Fisica e Matematica. Da un ateneo all'altro cambia il numero dei posti disponibili: all’università di Sassari sono 120 tra cittadini comunitari e non, mentre in Odontoiatria il numero scende a 20 (di cui 2 per gli extracomunitari). Quanto sia delicato e complesso entrare alla facoltà di Medicina lo si è capito dalla tensione stampata sui volti di genitori e studenti, accorsi in massa ieri mattina al Palasport, con tanto di traffico in tilt in tutta la zona che abbraccia Piazzale Segni, per i 100 minuti di passione in cui i ragazzi si sono giocati le loro carte per diventare medici, un giorno. La novità di quest'anno è la graduatoria unica, con gli ammessi che hanno la possibilità di scegliere la sede di destinazione, non necessariamente quella dove hanno svolto il test. «Sono tesa - dice una studentessa - e per affrontare questo test ho dovuto prepararmi a tal punto sull'anatomia che quasi potrei dare direttamente l'esame di medicina». «Ogni anno il test è sempre più complicato-dice Letizia- studentessa in scienze Biologiche ma con il sogno di diventare medico patologo». Troppo complessi i quesiti di logica e di chimica: questo il parere a caldo dei tanti studenti intervistati. Che cosa spinge così tanti giovani a tentare il test? «Sicuramente la propensione ad aiutare gli altri - commenta Martina- ma non dobbiamo sottovalutare la spinta di modelli culturali stile “E.R.” e “Dottor House” che ci sono stati propinati a lungo, e l’appeal economico, che ha il suo peso non indifferente». Nessuna generazione, insomma, è immune dai sogni che vengono proposti anche attraverso la tv. Allo stesso modo, anche le speranze di un posto fisso devono fare i conti con un’altra realtà, quella del precariato che ancora caratterizza l’avvio di carriera.

Delusione per molti dei partecipanti perché proprio ieri, mentre era in corso il test, è stato annullato, con decreto del ministro Carrozza, il bonus nel punteggio per chi aveva conseguito un voto alto alla maturità.

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