La Nuova Sardegna

Sassari

Da San Pietro a Isola Rossa litorale coperto di meduse

di Giulio Favini
Da San Pietro a Isola Rossa litorale coperto di meduse

La massiccia presenza di Rhizostoma e di Pelagia ha allarmato i bagnanti Lo studioso Boero: «È una conseguenza della scarsa presenza di pesce»

22 settembre 2013
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VALLEDORIA. Invasione di meduse nel litorale che da San Pietro a Mare arriva fino all’Isola Rossa. La massiccia presenza di meduse, delle specie Rhizostoma pulmo e Pelagia, ieri ha allertato i bagnanti presenti nelle spiagge che si affacciano sul Golfo dell’Asinara.Gli esperti non hanno una spiegazione per questo fenomeno che non è collegato, come tanti possono pensare, al fatto che ci si trovi di fronte ad acque incontaminate. La specie Rhizostoma Pulmo non provoca gravi conseguenze per le persone, infatti, i suoi tentacoli di norma non risultano urticanti tanto da creare pericoli seri per l'uomo. Solo su soggetti particolarmente sensibili, il contatto può provocare irritazioni che scompaiono spontaneamente in breve tempo, ma lasciando un prurito fastidioso. In acqua la Rhizostoma rilascia qualche sostanza o tossina urticante che causa piccole abrasioni di forte prurito e lieve bruciore.

La massiccia presenza di meduse non ha stupito Ferdinando Boero, del Dipartimento di Scienze e Tecnologia biologica e ambientale dell’Università del Salento. Boero sta studiando il fenomeno con la sua équipe e la scorsa estate ha monitorato anche il mare di Valledoria. «Il fenomeno della presenza di medusa riguarda tutto il Mediterraneo e l’Adriatico – spiega – Anche apparentemente sembrerebbe non essere collegato a nessuna causa visibile, una spiegazione invece ce l’ha». «La presenza massiccia di queste meduse – prosegue lo studioso – può essere spiegata scientificamente con il fatto che nei nostri mari ormai c’è poco pesce. Questo è la causa di une pesca troppo efficace, dove si utilizzano mezzi altamente tecnologici che stanno spopolando i mari».

«Poiché – spiega il docente dell’Università del Salento – i pesci sono dei competitori dal punto di vista nutrizionale con le meduse, la loro scomparsa dai nostri mari sta facendo aumentare notevolmente la presenza di meduse che hanno più cibo a disposizione».

«Trent’anni fa nelle pescherie non c’erano i pesci d’allevamento, ma soli pesci di mare pescati – aggiunge Boero – . Ora invece in pescheria troviamo raramente pesci di mare e sempre di più quelli d’allevamento. Per produrre in chilogrammo di pesce d’allevamento è necessaria farina di pesce ottenuta pescando 10kg di piccoli pesci di mare». «Se vogliamo preservare il nostro ambiente marino – conclude lo studioso – dobbiamo ripopolare i nostri mari di pesce».

Ferdinando Boero da alcuni anni è impegnato con diversi progetti Europei: Ritmare; Coconet, Perseus, Med-Jellysk. Inoltre sul sito online Meteomedusa.focu.it è possibile segnalare la presenza di meduse nei propri mari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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