La Nuova Sardegna

Sassari

Unione dei Comuni contro i progetti sul geotermico

di Giulio Favini

Richieste di permessi per estrarre l’energia dal sottosuolo Sulla concessione sarà indetta una conferenza di servizi

01 ottobre 2013
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VALLEDORIA. Sulla spinta della liberalizzazione del settore geotermico, sancita dal D.lgs n. 22 dell'11 febbraio 2010, la Geoenergy srl con sede a Cascina (provincia di Pisa) ha avviato iniziative a tutto campo per la ricerca e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sul territorio dell'Anglona depositando in regine il cosidetto “Progetto Sedini”, che vede coinvolti 15 paesi. In Sardegna, invece in totale sono sette le richieste di permessi di ricerca pervenute da queste società alla Regione, per una superficie che interessa 1490 chilometri quadrati di cui 300 nel solo territorio dell'Anglona e della Bassa Valle del Coghinas. I permessi di ricerca sono necessari per procedere alla ricerca di risorse geotermiche, da utilizzare, a seguito del rinvenimento della risorsa e dell'ottenimento della relativa concessione, per la produzione di energia elettrica e per eventuali scopi industriali mediante lo sfruttamento del calore residuo (teleriscaldamento, colture in serra, etc.). «Come presidente dell'Unione dei Comuni dell'Anglona e Bassa Valle del Coghinas - si sfoga il sindaco di Tergu e presidente dell'Unione dei Comuni Gianfranco Satta, supportato con convinzione da tutti i sindaci del territorio –, intendo esprimere massima e grave preoccupazione in merito alla possibilità che la Regione rilasci permessi di ricerca legati alle risorse geotermiche presenti nel nostro territorio per la produzione di energia elettrica. Nell'ambito delle nuove politiche energetiche la geotermia ha acquisito nuova e rilevante importanza. Per questo oggi la produzione diretta di energia elettrica da fluidi gotermici, e i relativi incentivi, attirano l'attenzione di profittatori e speculatori di ogni genere che sfruttano la nostra risorsa non certo a vantaggio della collettività. Nel 2011 l'Unione dei Comuni, - continua Gianfranco Satta - insieme al dipartimento di Scienze botaniche dell'università di Sassari ha presentato formale richiesta di permesso alla Regione Sardegna con relativo piano dei lavori e annesse relazione tecniche, ambientali e geologiche. Una proposta concorrenziale rispetto ad altro progetto presentato per la stessa area da una multinazionale». Per la nostra isola questa soluzione prospettata dall'Unione dei Comuni è per ora rimasta unica nel suo genere: «Il fatto di essere stati l'unico soggetto pubblico in tutta Italia fra i 108 progetti presentati a livello nazionale da società specializzate - continua Gianfranco Satta - ha certamente destato non poco scalpore, dato che si parlava di un Ente pubblico che mirava a verificare e, possibilmente, a quantificare la risorsa geotermica nell'area che vedeva coinvolta l'associazione dei Comuni che rappresento. Per la Regione Sardegna - conclude Gianfranco Satta - la nostra richiesta di permesso allo sfruttamento della risorsa geotermica non può essere accolta perchè per l'istituzione non possediamo una adeguata capacità tecnico-finanziaria». Ora, sulla base delle linee guida pubblicate a ottobre del 2012 dall'assessorato Industria, la Regione prima di rilasciare la concessione deve indire una Conferenza di Servizio che coinvolga gli enti interessati. «Noi sindaci siamo pronti alla battaglia, sarà dura ma siamo anche pronti alla mobilitazione popolare».

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