La Nuova Sardegna

Sassari

«Giù le mani dall’Ateneo puntiamo sulla ricerca»

di Luca Fiori
«Giù le mani dall’Ateneo puntiamo sulla ricerca»

Mondo politico e accademico contrari all’accorpamento con Cagliari L’offerta didattica di alta qualità unica soluzione per mantenere l’autonomia

06 ottobre 2013
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SASSARI. Salvaguardare l’autonomia puntando sulle eccellenze e su un’offerta formativa di altissima qualità. L’idea che l’università di Sassari possa essere federata con un altro ateneo o declassata in nome del contenimento dei costi, secondo quanto prevede un decreto appena emanato dal ministro Maria Chiara Carrozza, ha provocato una levata di scudi da parte del mondo accademico e di quello della politica.

Accanto al rettore Attilio Mastino, che ha assicurato che finchè ci sarà lui alla guida l’ateneo non si fonderà con nessun’altra università, scendono in campo le istituzioni: «pronte alla battaglia in tutte le sedi» come assicura il sindaco Gianfranco Ganau. Ma anche i direttori dei dipartimenti, che indicano quella dell’alta qualità nell’offerta didattica come l’unica strada possibile per evitare un accorpamento con Cagliari, da cui Sassari avrebbe solo da perdere. «L’autonomia di un ateneo che ha più di 450 anni di storia – spiega Ganau – deve assolutamente essere mantenuta. In Sardegna esistono due università ciascuna delle quali ha costruito nei secoli prestigio e specificità culturali e scientifiche, un accorpamento tra i due atenei per la nostra città sarebbe certamente dannoso».

Un’ipotesi da scongiurare anche per Alessandra Giudici. «Rappresenterebbe – spiega il presidente della provincia – una grave perdita di autonomia e un pesante svilimento di un'istituzione culturale che vanta una storia ultrasecolare, piena di successi e di traguardi prestigiosi. Nella specifica circostanza, l'eventualità di un accorpamento con Cagliari è da scongiurare a maggior ragione, perché quando c'è di mezzo Cagliari – aggiunge Alessandra Giudici – la parola accorpamento è sinonimo di accentramento cagliaricentrico, con conseguente perdita di ogni potere decisionale da parte di Sassari e un ulteriore danno al nostro territorio e alla propria capacità di autodeterminazione».

Per Rosario Musmeci, assessore provinciale dell’Istruzione, la soluzione potrebbe essere un sistema unitario in cui convivano le due autonomie e che punti all’alta formazione. «Dobbiamo ragionare in termini di università della Sardegna – spiega Musmeci – che guardi a un unico bacino regionale e non solo, e in cui non ci siano ripetizioni di corsi, ma la valorizzazione delle eccellenze. Non si può però prescindere dall’autonomia, non è pensabile che il cuore di dipartimenti come Veterinaria e Archittetura non siano qui dove due delle eccellenze del territorio sono nate. Bisognerebbe smettere invece di creare false gemmazioni – conclude Musmeci – ma investire piuttosto sui collegamenti e i servizi per chi dai piccoli centri deve raggiungere la città».

Ad Alghero intanto, federazione o no, la collaborazione con Cagliari è già iniziata. «Non credo che ci sarà nessuna fusione – spiega Arnaldo Cecchini direttore di Architettura – le federazioni imposte dall’alto sono una sciagura perché le università hanno una storia e delle tradizioni. Con la facoltà di Archittetura di Cagliari stiamo però studiando la possibilità di far nascere un corso congiunto di Design, con lezioni che si terranno un semestre ad Alghero e un semestre nel capoluogo. Due giorni fa, sempre insieme, abbiamo firmato un accordo con il comune di Monserrato per uno studio congiunto del territorio in cui si trova la facoltà». Da una federazione con Cagliari chi potrebbe trarre vantaggio sono i dipartimenti unici nell’isola come Veterinaria e Agraria. «Nella distribuzione di risorse – spiega Salvatore Naitana direttore del dipartimento di Veterinaria – è inevitabile che l’unicità ci vedrebbe avvantaggiati, ma ciò a cui puntiamo, guardando anche oltre i confini nazionali, è l’alta qualità della ricerca e dell’offerta didattica, solo in questo modo potremo sopravvivere. A maggio di quest’anno – conclude Naitana – un riconoscimento dei nostri sforzi è arrivato da una commissione europea, giunta a Sassari per valutare di persona il report di autovalutazione del nostro lavoro».

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