La Nuova Sardegna

Sassari

Furti in appartamento, banda sgominata

di Nadia Cossu
Furti in appartamento, banda sgominata

La squadra mobile ha arrestato 6 persone accusate di aver rubato gioielli per 100mila euro, coinvolti due Compro Oro

11 ottobre 2013
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SASSARI. Sceglievano le case più belle, i condomìni con i giardini intorno, i quartieri della “Sassari bene”. Preferivano insomma andare a colpo sicuro, con la certezza che la missione sarebbe andata a buon fine e il bottino avrebbe soddisfatto la loro sete di denaro. Suonavano campanelli fingendo di vendere fiori secchi, di fare volantinaggio, ogni scusa era buona per “studiare” gli ingressi delle case da svaligiare e le eventuali vie di fuga.

La squadra mobile di Sassari, ieri mattina all’alba, ha sgominato una banda di ladri seriali che a partire da gennaio scorso avrebbe commesso otto furti in altrettante abitazioni della città e del circondario (soprattutto Porto Torres), rubando gioielli e argenteria per un valore complessivo di oltre centomila euro. Sei in tutto le persone arrestate: Luca Cristiano Desortes, 24 anni, Giovanni Battista Poddighe, 30, (entrambi rinchiusi da ieri in carcere) e poi Fabiana Sanna, di 24 anni, Raimondo Depalmas, 51, Emanuele Contini, 21, e Edina Meszaros Ildico, una donna ungherese di 27 anni, tutti agli arresti domiciliari. Una banda composta da giovani nullafacenti e da una donna e un uomo – Depalmas e Ildico – che lavoravano in due Compro Oro cittadini: il primo preposto al Monte d’oro di via Grazia Deledda, la seconda titolare del Banco oro Fonderie Firenze di piazza Fiume. Secondo la polizia si sarebbero prestati al gioco agevolando la cessione della merce rubata, «ad esempio – ha spiegato la dirigente della squadra mobile, Bibiana Pala – non annotavano sul registro le operazioni eseguite oppure alteravano e rompevano i gioielli ricevuti in modo da renderne difficile il riconoscimento».

Tecniche sofisticate e scrupolo all’eccesso che ha dato non poco filo da torcere agli uomini della quarta sezione della Mobile: «Erano molto scaltri, rapidi, quasi imprendibili – ha confermato la Pala – non portavano mai la refurtiva a casa, sempre in zone diverse di campagna, mentre i soldi venivano custoditi dalla cassiera del gruppo (Fabiana Sanna, fidanzata di Poddighe ndc)al’interno di una scarpa. E poi usavano guanti da cucina per non lasciare impronte». Una volta Desortes aveva finto di essere interessato alla locazione di un appartamento. «Era andato a vederlo e la proprietaria gli aveva mostrato le stanze – ha spiegato Bibiana Pala – poi lui aveva chiesto di poter entrare in bagno e in quel modo aveva osservato bene la posizione delle finestre», dopo pochi giorni quella casa era stata svaligiata.

A un certo punto, sentendosi forse braccati, avevano addirittura cambiato strategia “impiegando” ragazzini nella cessione della refurtiva ai Compro Oro: «Offrivano loro dei soldi oppure semplicemente li invitavano al bar» e in questo modo non erano direttamente i componenti della banda a metterci la faccia.

I sistemi di videosorveglianza sparsi per la città e altre attività tecniche hanno dato un contributo importante alle indagini perché proprio grazie alle telecamere è stato possibile ricostruire ad esempio gli spostamenti dell’Opel Astra che Poddighe, Desortes e la Sanna utilizzavano per i sopralluoghi prima e per i furti dopo. E dentro l’auto, che la polizia scientifica ha esaminato con grande attenzione, sono stati trovati anche i guanti, i fiori secchi e i volantini che venivano usati per intrappolare le vittime.

Un plauso all’operazione della squadra mobile – che ha lavorato duramente e senza mai staccare gli occhi dalla banda per tutti questi mesi – è arrivato dal questore Antonello Pagliei.

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