La Nuova Sardegna

Sassari

Da Perfugas un secco no alle slot machine

Da Perfugas un secco no alle slot machine

Il Consiglio approva all’unanimità l’adesione al Manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo

26 ottobre 2013
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PERFUGAS. Tra i primi in Sardegna ad approvare il Manifesto dei sindaci contro le slot machine. Quella dichiarata e fatta propria, con un voto unanime, dall’intero consiglio comunale è una vera e propria dichiarazione di guerra contro il gioco d’azzardo nei luoghi pubblici. Su proposta del sindaco Mario Satta, anche Perfugas ha infatti approvato il Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo. Un documento, ideato dalla “Scuola delle buone pratiche-Amministratori locali per la sostenibilità”, che vuole dare più forza e incisività alle istanze di quegli amministratori che chiedono da tempo una riforma della legge quadro sulla gestione del gioco d’azzardo. Al momento approvato da oltre 150 Comuni italiani, il Manifesto fa leva su dati allarmanti. Presentandone i contenuti al consiglio comunale, il sindaco ha dichiarato come si sia in presenza di un dramma sociale che attraversa orizzontalmente la società sarda con un numero elevato di giocatori. Quelle enunciate da Satta rappresentano delle statistiche drammatiche nelle quali Perfugas, nel suo piccolo, non può che riconoscersi. Statistiche che fanno, in particolare, riferimento all’uso compulsivo delle slot da parte di giovani e adulti di entrambi i sessi. E allora accade, come ha rilevato il sindaco, che troppo spesso i soldi erogati come sussidi sociali vengano usati per il gioco, determinando nella comunità un clima di estrema povertà e tensione sociale senza precedenti.

Con la sua adesione al Manifesto dei sindaci, il Comune si propone di affrontare il problema con progetti di recupero, monitoraggio e contrasto, da concertare e realizzare con volontari, forze dell’ordine, parrocchia e scuole. Satta tiene a precisare che «l’adesione al manifesto è volta a evidenziare il problema sociale del gioco d’azzardo e non deve essere interpretata come una demonizzazione dei commercianti che ospitano le slot nei propri locali. Conosciamo bene dichiara il sindaco – i problemi e le ingiuste tassazioni italiane a cui sono sottoposti questi ultimi». A fare il primo passo (è quello che Satta si augura) potrebbero essere però proprio loro con la rimozione parziale e successivamente definitiva delle slot machine dalle proprie attività. Un ulteriore passo lo farebbe poi il Comune, mobilitandosi per una raccolta di firme per efficaci misure di contrasto e prevenzione del fenomeno. Tra queste, una legge fondata sulla riduzione dell’offerta tramite sgravi fiscali ai commercianti che rifiutano le slot o le hanno rimosse dalla propria attività; una maggiore pressione fiscale sul gioco d’azzardo, che attualmente è tassato al 13% mentre qualsiasi altra attività al 60%, e, di pari passo, anche prevenzione e cura per chi vive il gioco d’azzardo come una patologia.

Giuseppe Pulina

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