La Nuova Sardegna

Sassari

Benetutti mette in mostra artigianato e gastronomia

di Francesco Bellu
Benetutti mette in mostra artigianato e gastronomia

“Botteghe del Labirinto” organizzata dall’associazione Zente in faina e Pro loco Ma sabato e domenica c’è spazio anche per l’arte, le tradizioni e l’archeologia

07 novembre 2013
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BENETUTTI. Stavolta perdersi nel labirinto sarà una esperienza piacevole. Vista, udito, gusto e olfatto saranno rapiti tra le vie del centro storico tra genuinità, saperi antichi, storie che si perdono nella notte dei tempi.

Sabato e domenica prossimi chiunque potrà perdersi e ritrovarsi a Benetutti nella prima edizione de “Le botteghe del labirinto”, manifestazione organizzata dall'associazione “Zente in faina” con la collaborazione dell'amministrazione comunale e della Pro loco.

Non c'è bisogno di Arianna, la mitica figlia di Minosse, e del suo filo per percorrere queste strade, bisogna camminare da soli seguendo l'istinto. Uscire ed entrare da Benetutti sono in fondo la stessa cosa. Il percorso si snoda tra le lavorazioni artigianali del ferro a damasco, de su pane lentu, de sas cogoneddas de patata, lardu e erda, delle ceramiche in argilla e passa attraverso la memoria del passato con la visita alla domus de janas di Luzzanas, la domus del Labirinto, chiamata così perché al suo interno c'è una raffigurazione incisa di un labirinto a spirale.

Gli archeologi sono convinti che il labirinto sia stato fatto in un periodo più recente e non sia, insomma preistorico. Negli anni si sono espressi in maniera diversa sulla sua età: c'è chi lo colloca in età romana, chi nel VII secolo a. C., chi durante il Medioevo.

Ciò non toglie che sia meritevole di attenzione, sia per il fascino in sé che emana, sia per l'originale “location”. Si conoscono incisioni simili in qualche chiesa, ad esempio, ma quelle di Luzzanas sono le uniche all'interno di una domus de janas in tutta la Sardegna. Il suo significato probabilmente è legato al passaggio dalla vita alla morte, alla rigenerazione nell'aldilà.

Il cammino nei secoli prosegue poi con il retablo di Sant'Elena del cosiddetto Maestro di Ozieri, custodito nella Parrocchiale, per poi arrivare sino all'età romana con le vasche d'acqua sulfurea e correre verso la contemporaneità grazie alla collezione Soddu-Tanda che raccoglie un'antologia preziosa della pittura moderna in Sardegna.

I visitatori potranno sostare in punti di ristoro dislocati lungo il tragitto, dove potranno assaggiare i prodotti locali e buttarsi tra i colori del folk con la presentazione dei costumi tradizionali maschile e femminile, osservare la sfilata dei gruppi Usolvisi, Mini Folk San Saturnino e Sas comares de Santu Juanne, ascoltare il coro de Sos cantores di Benetutti e vedere la mostra sui siti archeologici del territorio.

In serata spazio alla musica con la band locale dei “Desperation clouds”.

Fondamentale sin dall'origine della due giorni è l'utilizzo intelligente dei social network attraverso l'uso di Facebook e Tumblr, dove nei giorni scorsi sono state postate immagini preparatorie, foto delle 23 botteghe, informazioni sul paese e numeri utili.

Una esperienza a 360 gradi che inizierà la mattina di sabato 9 alle 10 con il brindisi e il benvenuto agli ospiti e si chiudera l'indomani dopo il tramonto. Tra canti, musica ed emozioni che rimarranno sicuramente nel cuore di chi andrà a viverla.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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