La Nuova Sardegna

Sassari

I politici sardi: uniti contro la tragedia

di Umberto Aime
I politici sardi: uniti contro la tragedia

Solidarietà ma anche contestazioni: «Fermiamo lo sfruttamento del territorio»

20 novembre 2013
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CAGLIARI. Dal Parlamento al Consiglio regionale, da Strasburgo fino ai comunicati di chi lotta per un Sardegna indipendente: la politica ha reagito in coro, con dolore e solidarietà ma anche con rabbia, alla tempesta maledetta. «È stata una vera catastrofe che lascerà una ferita profonda nei nostri cuori – ha detto il presidente del Consiglio, Claudia Lombardo – Sono ore difficili per il popolo sardo che, in questo momento devastante, ha dimostrato e dimostrerà ancora una volta il suo coraggio e la volontà di non essere sopraffatto, ma ha voglia di reagire». Reagire, per risorgere subito: serviranno molti soldi. «Ci sono i 28 miliardi dei fondi europei», ha aggiunto il senatore Emilio Floris (Pdl), «e il governo deve utilizzarli subito per la Sardegna e le altre regioni colpite da calamità naturali». Deve esserci un impegno straordinario dell’Europa che a Bruxelles è stato sollecitato dall’europarlamentare Francesca Barracciu (Pd): «L’Unione deve farsi carico di una parte degli aiuti necessari». Finanziamenti in cui la Regione dovrà essere protagonista, è stata la dichiarazione del capogruppo del Pd in Consiglio, Giampaolo Diana: «Bene i 20 milioni stanziati del governo, ma la giunta deve fare di più e può farlo se rinuncerà in fretta alle spese di rappresentanza, alla pubblicità istituzionale e alle consulenze. Sono risorse importanti che vanno messe a disposizione dei territori travolti dal ciclone». Guardano al futuro anche i deputati Emanuele Cani (Pd), «Servono risorse straordinarie», Pierpaolo Vargiu (Riformatori), «È indispensabile una vera campagna di ricostruzione», e il consigliere regionale de La Base,Efisio Arbau: «L’unità e la determinazione della classe politica sono il primo presupposto per riprendere il nostro cammino». Per questo il coordinatore dei Riformatori, Michele Cossa ha sollecitato una seduta straordinaria del Consiglio regionale: «Il governatore Cappellacci deve riferire in aula, perché gli interventi devono essere immediati». Un richiamo ancora più forte al vincolo di fratellanza fra i sardi, arriva da Paolo Manichedda e Franciscu Sedda del Partito dei Sardi: «Dobbiamo essere popolo e non un arcipelago di solitudini arrabbiate. Aiutiamoci e non arrendiamoci» Certo, non sono mancate neanche le polemiche, come quella sollevata da Michela Murgia di Progres: «Se ci si prendesse cura del territorio giorno per giorno, non sarebbe poi necessario stanziare decine di milioni nell’emergenza. Invece mancano i finanziamenti e le risorse per la prevenzione». Concetto ribadito dai parlamentari di Sel Michele Piras e Luciano Uras: «È arrivata l’ora di cancellare il consumo indiscriminato del territorio». Anche l’assessore regionale all’Ambiente, Andrea Biancareddu (Pdl) è d’accordo: «Oggi più che mai dobbiamo rafforzare i sistemi di sicurezza». Per il senatore e segretario regionale del Pd, Silvio Lai, e Romina Mura, deputato pd, è arrivato anche «il momento d’interrogarci e correggere gli evidenti errori commessi nelle scelte di pianificazione urbanistica e saccheggio dell’ambiente». Un traguardo difficile da raggiungere secondo il deputato Roberto Cotti (M5S) se «ancora e solo poco più della metà dei Comuni sardi continua a essere in ritardo nell’aggiornamento dei piani di emergenza per prevenire, fronteggiare e gestire le calamità naturali». Ma anche in questa battaglia la Sardegna non può essere lasciata da sola, è stato l’ammonimento del deputato Roberto Capelli (Cd): «Ora lo Stato dovrà dimostrare la sua efficienza nel momento in cui dovremo ricostruire». Risorgere sarà possibile, ha aggiunto il deputato Salvatore Cicu (Pdl) se «i Comuni coinvolti nella tragedia saranno liberati dai vincoli del Patto di stabilità e potranno ritornare a investire sul territorio». Per concludere, con il Fronte Indipendentista: «Serve in fretta una legge regionale per evitare che continui lo sfruttamento dell’ambiente».

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