La Nuova Sardegna

Sassari

Il vescovo: «I Candelieri, un bene vero»

Il vescovo: «I Candelieri, un bene vero»

Padre Paolo Atzei commenta il riconoscimento dell’Unesco, un valore aggiunto per la storia e l’identità di Sassari

06 dicembre 2013
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SASSARI. Commenti di grande soddisfazione sono stati raccolti ieri alla notizia del riconoscimento Unesco per i Candelieri di Sassari. Entusiasmo ha manifestato l’arcivescovo padre Paolo Atzei: «Sì, davvero una cosa splendida, che dice molto più di beni materiali più effimeri». Il vescovo ricorda di essere arrivato nella curia arcivescovile turritana, quando la richiesta all’Unesco era stata già avviata. «Con tutta la città e credo l’isola - dice Atzei - , sono entusiasta per il riconoscimento, che appartiene a tutta la storia dei candelieri e ai loro protagonisti, i Gremi, e a tutta la Città di Sassari. In una parola, Sassari è identificata, a livello mondiale, come la Città dei Candelieri, così come a livello italiano viene identificata anche come la Città dei “Sassarini” o della “Brigata Sassari”».

L’arcivescovo sottolinea «la duplice prospettiva del riconoscimento: la prima è quella dell’inserimento dei Candelieri nell’elenco che rappresenta il patrimonio culturale intangibile dell’umanità, questa è anche la ragione propria dell’organismo dell’Unesco».

L’altra prospettiva «è che questo risultato non permette a nessuno, tantomeno alle autorità civili e religiose di Sassari, di strattonare “il patrimonio Candelieri” da una parte e dall’altra. Infatti, tale patrimonio, è ormai “un bene culturale dell’umanità”, connotato coessenzialmente e dal fatto sociale e da quello religioso».

Come dire, basta con le vecchie polemiche che hanno talvolta diviso i gremi (ma la ricucitura è stata fatta e i problemi del passato sono stati superati), i Candelieri sono un patrimonio ora universale, non “una proprietà” di una parte piccola o vasta di questa città. Perchè questi «elementi - dice Atzei - sono alla base del riconoscimento da parte dell’organismo delle Nazioni Unite, come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, in quanto attraverso i Candelieri Sassari si è nei secoli strutturata come città della cultura, meglio, di esistenze fatte cultura, sociale e religiosa attraverso l’incontro e il dialogo e perciò come città pacifica. Così, dice Atzei, tutta la città deve gioire per questa decisione splendida, che dice molto più di beni materiali più effimeri.

Soddisfazione è stata rilanciata da diversi consiglieri comunali anche su facebook, mentre il sindaco faceva rientro a Sassari, dopo aver partecipato ai lavori del Comitato intergovernativo dell’Unesco che ha “Approved” la proposta presentata dalla Rete delle macchine a spalla che oltre i Candelieri, comprende i Gigli di Nola, la Varia di Palmi e la Macchina di Santa Rosa di Viterbo.

Gianfranco Ganau è stato il primo a gioire per il risultato, consapevole che il riconoscimento ha anche un valore aggiunto dal punto di vista turistico. «È vero - dice -, un valore stimato in un incremento del 30 per cento. Ovviamente bisogna lavorare per ottenere anche questi vantaggi indotti dopo il riconoscimento prestigioso e la certificazione di qualità che finalmente abbiamo».

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