La Nuova Sardegna

Sassari

«Versalis e Matrìca ascoltino anche noi»

di Gavino Masia
«Versalis e Matrìca ascoltino anche noi»

La richiesta dei 90 lavoratori Vinyls in Cig ai presidenti delle due società che martedì si incontreranno a Porto Torres

10 gennaio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Sono gli unici lavoratori che per tanti anni facevano parte del ciclo produttivo del petrolchimico e che ora si trovano a presidiare e condurre impianti nel sito della Marinella con cassa integrazione a zero ore e senza percepire stipendio da nove mesi.

Stiamo parlando dei 90 lavoratori Vinyls (che solo nel mese di dicembre hanno percepito un anticipo di cassa integrazione da parte della Sfirs), dimenticati dalla produzione nonostante svolgano il presidio per 24 ore nell'impianto Vcm: è stata costruita una rampa di carico riservata alle autocisterne per smaltire il Cvm ancora presente, circa 500 tonnellate, e a breve verranno caricate dai lavoratori le macchine che porteranno via il prodotto. Dopo questa operazione finale quasi certamente il curatore fallimentare manderà in mobilità la maggior parte dei lavoratori, che per evitare l’ennesima beffa ai loro danni hanno chiesto un incontro alle direzioni di Matrìca e Versalis.

«Abbiamo appreso che martedì saranno presenti nel sito industriale di Porto Torres gli amministratori delegati di Versalis e Matrìca - scrivono gli operai Vinyls -, Daniele Ferrari e Catia Bastioli, per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori e visitare gli impianti Matrìca: una delegazione di lavoratori accompagnati dalle segreterie territoriali vorrebbero incontrare i vertici aziendali di Versalis e Matrìca, vista l’importanza dell’evento, offrendoci così la possibilità di capire quale futuro potremmo avere all’interno del progetto».

Vinyls Italia era nata nel 1986 come European Vinyls Corporation International, ossia una joint venture olandese paritetica tra Enichem e Ici: al nuovo soggetto venne affidata la gestione dei loro impianti di produzione di Vcm, Pvc e Pvc Compound. Nel 2001 Ineos acquista il 50 per cento delle azioni Evc, diventando poi azionista unico nel 2005, ma nel 2008 Ineos esprime la volontà di cedere le attività poiché Eni, maggiore fornitore di materie prime dell’azienda (dicloroetano, etilene), non ha mai voluto cedere la proprietà dei suoi impianti in modo da permettere a Vinyls di chiudere il ciclo del cloro ed essere indipendente per questa produzione. Nell'agosto 2009 la produzione viene fermata e il 27 novembre gli operai vengono messi in cassa integrazione: una parte di essi occupano la torre Aragonese, facendola diventare simbolo della lotta operaia, e pochi altri occupano per protesta l'ex carcere di massima sicurezza dell'Asinara che viene poi ribattezzata L'isola dei cassintegrati. La storia della protesta si tinge poi di aspiranti acquirenti senza requisiti economici e ministri di governo che lanciano promesse al vento garantendo l’ennesima delusione per i 90 lavoratori Vinyls.

In Primo Piano
Trasporti

Numeri in crescita nel 2023 per gli aeroporti di Olbia e Cagliari, in calo Alghero

Le nostre iniziative