La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, dieci tonnellate di amianto nelle scuole

di Vincenzo Garofalo
Sassari, dieci tonnellate di amianto nelle scuole

Palazzo Ducale spenderà mezzo milione di euro per mettere in sicurezza 26 edifici frequentati da migliaia di bambini

13 gennaio 2014
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SASSARI. Stop all’amianto nelle scuole di Sassari. Con un piano di interventi di 485 mila euro, il Comune libera ventisei edifici scolastici di sua proprietà dalla ingombrante presenza di uno dei killer più temuti e pericolosi per la salute umana: la polvere di amianto. Fino agli anni Ottanta l’amianto è stato usato in svariati campi, ma soprattutto in edilizia per isolare termicamente e acusticamente gli edifici. In Italia è diventato fuorilegge dal 1992, quando una legge ne ha vietato la produzione e la lavorazione (ma non la vendita) riconoscendo la correlazione fra le polveri inalate e l’insorgenza di tumori, primo fra tutti il mesotelioma. Oggi l’amianto continua a essere un sicario silenzioso appostato ovunque attorno a noi. Lo troviamo ancora in molti edifici della città, pubblici e privati: in onduline di eternit a ricoprire centinaia di tetti, in migliaia di pluviali e canne fumarie, nei serbatori per la raccolta dell’acqua.

Ad armare questi elementi di amianto sono il tempo e le intemperie che deteriorando i materiali ne provocano lo sbriciolamento e la diffusione nell’ambiente delle pericolosissime polveri che, se inalate, sono un vero e proprio attentato alla salute umana.

Per questi motivi, e con la disponibilità di un finanziamento regionale, erogato tramite la Provincia, Palazzo Ducale non ha potuto più rinviare la messa in pratica di un piano di bonifica e smaltimento che ha in primo piano gli interventi sulle scuole. Una prima operazione da 295 mila euro è già stata avviata affidando l’appalto a una ditta pugliese che opererà su un blocco di dodici scuole, quelle dove è più urgente mettere la parola fine sull’amianto. Si tratta di liberare questi edifici e i bambini che quotidianamente li frequentano da tutte le strutture che contengono amianto, in diverse forme e quantità. Le scuole interessate dall’intervento sono: le medie di via Satta, via Cedrino, via Pavese e via Monte Grappa; le scuole elementari e materne di piazza Sacro Cuore, via Gorizia, via Sulcis, via Gessi, via Martin Luther King, via Lago di Baratz, via Tintoretto e piazza Ruiu-Soro a Campanedda. Da tutti questi siti scompariranno canne fumarie in fibrocemento, lastre di eternit che ricoprono i tetti, i serbatoi dell’acqua, i pluviali. Una quantità enorme di elementi contenti amianto, stimata in un carico di dieci tonnellate, che andranno smaltite conferendo tutti i manufatti rimossi in una discarica autorizzata nella Penisola.

Un secondo programma di bonifica dall’amianto, sempre per quanto riguarda le scuole comunali, è stato progettato in altri quattordici edifici della città: le scuole medie di corso Regina Margherita di Savoia, piazza Sacro Cuore e via Ogliastra; l’asilo nido di via Pascoli e le elementari e materne di via Manzoni, via Marras, San Giovanni, via Cottoni, via Porcellana, via Artiglieria, via Cicu, La Landrigga e via Rockefeller. In queste strutture il Comune investirà 160mila euro del finanziamento regionale erogato per eseguire le bonifiche e 30 mila euro di fondi propri la sostituzione degli elementi dismessi, quali pluviali, serbatoi e canne fumarie.

Sempre sul fronte amianto, il Comune interverrà forzatamente per bonificare i terreni dell’ex mercato ortofrutticolo di via Zirano. Qui i proprietari dell’area hanno ignorato un’ordinanza del sindaco che, agli inizi del 2013, imponeva loro la bonifica della zona dai rifiuti pericolosi e non che sono accatastati su quei terreni. Visto che nell’ex mercato sono presenti anche ingenti quantità di materiali contenenti amianto, Palazzo Ducale, seguendo le disposizioni di legge, ha deciso di intervenire per sanare la situazione.

Metterà in campo risorse economiche pari a 143 mila euro, e poi si rivarrà in sede legale per chiedere ai proprietari dei terreni il pagamento della somma spesa.

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