La Nuova Sardegna

Sassari

«Territorio dimenticato dalla giunta regionale»

di Gianni Bazzoni
«Territorio dimenticato dalla giunta regionale»

Il segretario della Cgil Antonio Rudas: serve un cambio netto rispetto al passato Tutte le emergenze restano aperte. Appello deciso per uscire dall’immobilismo

14 febbraio 2014
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SASSARI. L’elenco delle emergenze irrisolte degli ultimi cinque anni nella provincia di Sassari. Una cosa fin troppo semplice - anche se dai toni drammatici - perchè quasi tutte le partite che riguardano il lavoro e lo sviluppo non sono arrivate a conclusione. Antonio Rudas, segretario generale della Cgil ha lo sguardo rivolto al prossimo appuntamento elettorale ma ci tiene ad affermare un principio: «La Cgil di Sassari non dà indicazioni di voto – afferma – non è questo il suo compito. Non ci sono giudizi su chi non ha avuto l’opportunità di governare». Ma una riflessione è inevitabile su chi c’è stato finora: «Non ci si può esimere di valutare l’operato di coloro che non hanno saputo rispondere alla legittima domanda di occupazione e benessere dei cittadini. E a chi avrà la responsabilità di assumere l’incarico di amministratore regionale, Rudas rivolge un appello: «Uscire dall’immobilismo che dura da troppo tempo, disegnare un futuro migliore per il territorio e per la Sardegna, garantendo un impegno costante nella battaglia per le fasce deboli della società».

Un netto cambio rispetto al passato, dunque. Il rilancio di politiche serie, credibili, finalmente risolutive per il lavoro, lo sviluppo e lo stato sociale.

E’ severa l’analisi del segretario della Cgil sulla cronica congiuntura del nord Sardegna «generata da anni di malgoverno e incoscienza politica che hanno raggiunto l’apice nell’ultima legislatura. E il territorio del Sassarese è diventato il simbolo di questa incapacità». Antonio Rudas ripercorre le tante vertenze che si trascinano senza soluzione, da Vinyls a E.On, dalle bonifiche mancate alla chimica verde. Affronta «la disastrosa assenza della giunta regionale in tema di infrastrutture», specie per quanto concerne le costruzioni e i trasporti. «Scuole e strade a pezzi, con un settore anticiclico come l’edilizia che ha visto la cancellazione di migliaia di posti di lavoro». Poi le storie tristi del porto di Porto Torres e dell’aeroporto di Alghero, il crollo del commercio e dei servizi, dell’agroalimentare. «E’ il risultato di una politica regionale sorda al grido di dolore del nord Sardegna, dove la povertà aumenta insieme alla disoccupazione, e dove i sussidi per i cassintegrati sono stati sbloccati dalla giunta regionale solo pochi giorni fa, nell’imminenza delle elezioni». Secondo Rudas, in questo momento buio «serviva uno sforzo che la giunta regionale non ha voluto fare nei confronti di un governo nazionale “amico” tenendo spesso un atteggiamento di passiva sottomissione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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