La Nuova Sardegna

Sassari

MEMENTO Sotto la parietaria spunta lo stemma simbolo del Castello

di Alessandro Ponzeletti
MEMENTO Sotto la parietaria spunta lo stemma simbolo del Castello

Alessandro Ponzeletti, storico dell’arte, ogni sabato racconta segreti e luoghi di Sassari. Un viaggio affascinante per non dimenticare

15 marzo 2014
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SASSARI. La rubrica che con oggi incomincia vuole invitare i lettori a riscoprire angoli dimenticati o a ricordare vicende di Sassari e del suo territorio: uno spunto per dedicare una passeggiata a qualche strada secondaria o a una zona del territorio comunale. Queste prime righe le dedico alla “torre” in quanto simbolo o emblema che da sempre, sin dalla nascita nel X o XI secolo quale villaggio, ha accompagnato Sassari.

Allo stemma comunale fu dedicato alcuni anni fa un bel lavoro suddiviso in due volumi, ricordante le numerose versioni che l'emblema ha dentro città, su documenti e su pietra. Qui ricordo a tutti la pietra scolpita, oggi purtroppo nascosta da piante parietarie, che è posta nella facciata della casa posta in via Seminario Vecchio all’angolo con l'imbocco di Largo del Vaglio, a pochi passi dalla Piazza del Duomo e da Porta Utzeri. Questo blocco scolpito riproduce una “torre” che rimanda direttamente al “barbacane”, oggi unico elemento superstite del Castello di Sassari, e nello stesso tempo richiama anche l’antica Porta Sant’Antonio, fotografata dal francese Delessert nel 1854 e demolita pochi anni dopo.

Il richiamo consiste nel basamento della torre, che visibilmente si allarga verso il basso formando una superficie inclinata che architettonicamente si chiama “scarpa”, elemento che fu aggiunto forse tra fine Quattrocento e primi del Cinquecento sia alla goticheggiante Porta Sant’Antonio sia al torrione principale del Castello aragonese, inoltre nel blocco scolpito si osservano anche due “oblò” o finestrelle circolari poste nella “scarpa”: probabilmente il piccapietre volle far riferimento alle aperture circolari presenti nel barbacane del Castello quali bocche di fuoco per gli archibugi. La torre di via Seminario Vecchio potrebbe così identificarsi come una rappresentazione (seppur semplificata) del torrione principale del Castello sassarese: è un decoro architettonico databile probabilmente alla metà del Cinquecento, meritevole di rispetto e bisognoso di tutela.

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