La Nuova Sardegna

Sassari

Cobec, riprende il dialogo con i sindacati

Cobec, riprende il dialogo con i sindacati

Rinaldo Carta accantona l’ipotesi dei licenziamenti e Cgil, Cisl e Uil si dicono pronte a cercare insieme nuove soluzioni

15 aprile 2014
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SASSARI. Dopo la tempesta, finalmente davanti ai dipendenti della Cobec l’orizzonte si fa un po’ più sereno. Infatti ieri mattina Rinaldo Carta ha incontrato i rappresentanti sindacali e sono ufficialmente riprese le trattative per trovare un accordo. Il problema riguarda sempre gli esuberi dichiarati dall’azienda e l’eventualità di una riduzione del personale.

A quanto pare l’ipotesi del licenziamento sembra al momento scongiurata, nonostante la fase della concertazione sia solamente all’inizio. Tuttavia l’aver smussato i toni, che nelle settimane scorse erano infuocati, rappresenta già un bel passo avanti nelle trattative. La proprietà della Cobec, da parte sua, si è detta disposta a soprassedere sulle procedure di esubero annunciate in precedenza. La linea che verrà seguita sarà quella della conservazione di tutti i posti di lavoro, con una ridistribuzione e riorganizzazione delle varie unità tra i diversi punti vendita. Dalla loro parte i sindacati «rinnovano l’impegno a cercare delle soluzioni legali, più confacenti alla realtà economica dell’azienda». Quelle messe sul tavolo da Rinaldo Carta, e condivise dalla stragrande maggioranza dei propri dipendenti, secondo gli esponenti sindacali erano assolutamente non percorribili.

L’idea era infatti quella di chiedere ai lavoratori di donare all’azienda un’ora in più al giorno, senza pretendere alcuno straordinario. Queste ore messe a disposizione dell’azienda sarebbero servite alla Cobec per istituire l’orario continuato in alcuni punti vendita, quindi allargare il ventaglio di servizi alla clientela e magari, in questo modo, aumentare le vendite e il fatturato ed evitare così di dover tagliare i costi ricorrendo ai licenziamenti.

Da un punto di vista sindacale però si trattava di una proposta inaccettabile, perché mai un organismo nato per tutelare i diritti dei lavoratori potrebbe sottoscrivere un accordo in termini peggiorativi delle loro condizioni retributive. E poi avrebbe significato forse innescare una spirale perversa, con le altre aziende concorrenti che avrebbero preteso le stesse agevolazioni, sulle spalle di migliaia di dipendenti. Quindi nei prossimi incontri la Cobec e i sindacati cercheranno di trovare una soluzione condivisa.

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